San Lazzaro, processo alla casa degli orrori. Si aggrava la posizione del titolare

Anziani maltrattati, la consulenza della tossicologa avrebbe individuato un nesso tra la somministrazione di farmaci e la morte di un paziente

San Lazzaro, anziani maltrattati nella casa famiglia

San Lazzaro, anziani maltrattati nella casa famiglia

Bologna, 11 aprile 2019 - E' iniziato oggi, a quasi un anno di distanza dalla chiusura dell’operazione ‘Fiore velenoso, il processo in abbreviato nei confronti di Vanes Dani, il titolare della casa famiglia ‘Il fiore’ di San Lazzaro. Il procedimento vede Dani accusato di maltrattamenti agli anziani aggravato dalla morte, sequestro di persona e lesioni. 

Si è aggravato infatti il quadro accusatorio a carico di Dani, difeso dagli avvocati Savino Lupo e Filippo Furno: nell'udienza davanti al Gup Domenico Panza, infatti, il pm Augusto Borghini ha modificato l'imputazione, sulla base dell'integrazione della consulenza della tossicologa Elia Del Borrello, secondo cui ci sarebbe un nesso tra la somministrazione di farmaci e la morte di un paziente, deceduto il 7 agosto 2018. Da qui, l'aggravante contestata dalla Procura. 

Il giudice ha inoltre accolto la costituzione delle parti civili, oltre ai familiari delle persone offese, anche il Comune di San Lazzaro e i sindacati Fp-Cgil e Fnp-Cisl.

Tra le contestazioni, c'erano strattoni e schiaffi, pazienti legati al letto e una somministrazione di farmaci e sedativi per tenerli buoni e mansueti. Nell'inchiesta erano coinvolte altre sette persone, ma la posizione di Dani è la prima a finire davanti a un giudice, perché la Procura aveva solo per lui chiesto il giudizio immediato. La difesa ha invece optato per l'abbreviato, ma ora, anche sulla base della nuova imputazione, si riserva di rivalutare la decisione. Il processo è rinviato al 3 luglio.

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