Casa Emilia In un anno ospitati 95 pazienti e 112 familiari

Fondazione Sant’Orsola fa il bilancio del progetto di accoglienza. Presi in affitto altri 11 alloggi per soddisfare la domanda crescente

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Casa Emilia, progetto di Fondazione Sant’Orsola, nasce il primo settembre 2021 per realizzare una grande casa di accoglienza: sono stati presi in affitto 11 bilocali nello studentato di Camplus in via Emilia Levante; mentre un appartamento – insieme al terrazzo di 200 metri quadrati – è stato destinato a spazi d’incontro e condivisione. Ogni appartamento ha bagno e cucina, connessione Wi-Fi e tivù, oltre ai posti letto (da due a cinque) in base alle esigenze del nucleo familiare.

La struttura garantisce le pulizie e il cambio biancheria settimanale o ad ogni cambio di ospite, oltre alla reception 24 ore su 24 e alla lavanderia a gettone. L’accoglienza è gratuita, grazie alle donazioni.

Per rispondere a una domanda molto forte, il 1° settembre sono stati presi in affitto nella stessa struttura ulteriori 11 alloggi. Nei primi sei mesi del 2022, Casa Emilia ha ricevuto 483 richieste di ospitalità: 173 sono state accolte, 272 non sono state accettate e 38 sono state annullate dai richiedenti. In base agli spazi disponibili, solo il 36% delle richieste è stato soddisfatto.

I nuclei ospitati sono composti prevalentemente da due persone (65%), ma non mancano casi con tre o quattro componenti (22%). Alcune famiglie comprendono anche minori (11,5%), in altri casi il paziente soggiorna da solo nella struttura (12%), mentre circa il 44% degli ospiti è tornato almeno una volta per proseguire il percorso di diagnosi o cura.

Considerando gli accessi unici, nei primi sei mesi del 2022 i pazienti ospitati sono stati 95 e i rispettivi familiari 112, per il 46% uomini e con un’età media di 51 anni. L’89% proviene dal Sud Italia e dalle Isole con 18 regioni rappresentate. Sono 34 le Unità operative e si registra una prevalenza di persone in trattamento presso Chirurgia del tratto alimentare (15%), Oncologia (12%), Malattie croniche intestinali (9%) e Gravi insufficienze d’organo (8%).

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