Campo nomadi a Casalecchio, il sindaco. "Verrà chiuso tra un anno"

Bosso: "La presenza dell’area sosta in via Allende oramai non ha più senso"

Il sindaco di Casalecchio Massimo Bosso ha confermato la volontà di chiudere entro un anno il campo nomadi di via Allende: «Chi ne ha diritto entrerà nelle graduatorie dell’edilizia pubblica»

Il sindaco di Casalecchio Massimo Bosso ha confermato la volontà di chiudere entro un anno il campo nomadi di via Allende: «Chi ne ha diritto entrerà nelle graduatorie dell’edilizia pubblica»

Casalecchio, 24 giugno 2018 - Fra meno di un anno il campo nomadi di Casalecchio verrà chiuso. Dopo 53 anni di vita ufficiale (il campo di via Allende, poi ribattezzato ‘area sosta’ risale al 1966) questa contrastata esperienza finirà. Lo conferma il sindaco Massimo Bosso a proposito di un tema caldo nel dibattito nazionale.

Il censimento dei residenti al campo-sosta di via Allende è aggiornato? Quante sono le persone e le famiglie attualmente ospitate?

«Il Comune con la propria anagrafe sa esattamente dove risiedono tutti i cittadini di Casalecchio, compresi i cittadini italiani residenti nell’area sosta di via Allende. I nuclei familiari residenti attuali sono 5 per un totale di 20 persone di cui 9 minori. Entro luglio uscirà un nucleo familiare composto da 7 persone. A seguire, sempre entro il 2018, altri due nuclei. Entro la fine del mandato (primavera 2019, ndr) tutti gli altri. Il nostro campo ospita rom italiani stanziali ormai da decine di anni».

C’è un piano di controllo anche degli ospiti ‘irregolari’?

«Il controllo è periodico attraverso i servizi sociali e la Municipale. Nel caso di presenze estranee, si interviene per l’allontanamento».

I bambini di queste famiglie assolvono tutte l’obbligo scolastico?

«Gli obblighi scolastici risultano assolti. Le scuole non ci segnalano problemi di frequenza».

Nel programma di legislatura c’è l’obiettivo della chiusura del campo sosta. Lo conferma?

«Sì, entro il mandato prevediamo la chiusura. Da anni il nomadismo non esiste più e non ha più senso la presenza di un’area sosta di questo tipo nata nel passato per controllare la presenza di carovane sul nostro territorio».

Dove si prevede di collocare queste famiglie?

«Da tempo stanno uscendo in varie collocazioni abitative, a seconda delle situazioni. Chi ha diritto ed è in graduatoria, nelle case pubbliche. Vi sono anche finanziamenti specifici regionali per il superamento dei campi sosta che consentono l’avvio verso la transizione autonoma dell’inserimento abitativo. Dall’inizio del mandato abbiamo più che dimezzato le presenze al campo. Tutti i nuclei usciti hanno provveduto autonomamente a smantellare le case mobili secondo le indicazioni del servizio ambiente del Comune e hanno saldato i propri eventuali debiti per l’occupazione della piazzola assegnata».

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