Caserma Mazzoni, scintille sui tempi

La vicesindaca Orioli precisa: "Tutto dipende dalla richiesta di alloggi in futuro". Il comitato: "Il progetto rispetti le nostre richieste"

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Il piano urbanistico generale e la rigenerazione delle aree militari continuano a far discutere. Ieri, se n’è parlato in question time, alla luce del’intervista al Carlino della vicesindaca e assessora all’Urbanistica, Valentina Orioli. Che, ieri, ha precisato alcuni punti ’caldi’, in primis il futuro dell’ex caserma Mazzoni.

La vicesindaca ha specificato che, in attesa "di ricevere da Cassa depositi e prestiti una proposta progettuale definita in tutti i suoi aspetti che tenga conto delle richieste del comitato, i tempi di attuazione del progetto della Mazzoni dipenderanno dalla richiesta di alloggi che ci sarà in futuro". In pratica, se la domanda di case "tornerà ai livelli pre Covid, certamente un’area come la ex Caserma Mazzoni potrebbe avere anche una attuazione abbastanza rapida, il che significa di qualche anno viste le dimensioni dell’area. Ma i tempi non dipendono da me...".

C’è poi il tema delle richieste dei residenti. Michela Marchioro del comitato per una nuova caserma Mazzoni, alla luce dei chiarimenti della vicesindaca ribadisce che il comitato "confida che il progetto attuativo che Cdp potrà proporre rispetti al massimo tutte le prescrizioni date dal Comune e le indicazioni date dai cittadini del nostro comitato (1.500 firme cartacee e petizione protocollata all’Urp) e dal quartiere santo Stefano. Chiediamo che gli indici edificatori vengano ridotti proprio per le necessità generate dal Covid e un quartiere più verde, con meno smog e con meno traffico. E quindi un progetto che non incrementi smog e traffico". Insomma, è il ragionamento del comitato, la Mazzoni non "deve diventare luogo dove edificare ciò che non si farà al Crb e ai prati Caprara. Chiediamo una rigenerazione che non snaturi il quartiere e la sua storia, bassa edificazione a favore di verde e servizi per i cittadini".

In merito, la Orioli sottolinea " il bisogno di incrementare e qualificare gli spazi aperti, specie lungo via delle Armi, valorizzando la presenza del canale di Savena, la necessità di riconsiderare il mix funzionale e la centralità degli spazi verdi e per attività di quartiere".

Marchioro aggiunge anche la necessità che i cento alberi di pregio che ci sono alla Mazzoni vengano mantenuti e ricorda l’importanza del territorio interessato. Tant’è che sull’area Mulinio Parisio-Chiesa Nuova il comitato sta per pubblicare un libro che sarà disponibile per Natale.

ros. carb.

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