Bologna, la Curia e lo spettacolo gender. “Inadatto ai ragazzi”

Il supplemento di Avvvenire contro la rappresentazione a Castello d’Argile. “Si rischiamo pericolose conseguenze”

Un momento dello discusso spettacolo (Quartieri)

Un momento dello discusso spettacolo (Quartieri)

Bologna, 29 gennaio 2017 – «I disturbi (psicologici) dell’identità di genere e quelli (fisici) della differenziazione sessuale provocano gravi sofferenze nei bambini e adolescenti. Usarli per propagandare l’ideologia ‘gender’ tra i ragazzini (con la scusa di combattere le discriminazioni) non solo è scorretto, ma può avere pericolose conseguenze». E’ netta la presa di posizione di ‘Bologna sette’, supplemento ad Avvenire della Diocesi guidata dall’aricevscovo Matteo Zuppi.

L’articolo di fondo, a firma della coordinatrice Chiara Unguendoli, prende una decisa posizione nella querelle che ha accompagnato la messa in scena dello spettacolo gender ‘Fa’ - afafine: mi chiamo Alex e sono un dinosauro’. La discussa rappresentazione avverrà martedì 31 sera nella scuola media di un istituto comprensivo di Castello d’Argile. Molti genitori hanno protestato per la scelta e, ancora di più, perché – secondo alcuni – la decisione non era stata sufficientemente condivisa e participata con i genitori. «Le tematiche trattate sono ritenute inadatte a un pubblico così giovane – prosegue la Unguendoli – e soprattutto cariche della discutibilissima ideologia ‘gender’ che vorrebbe il ‘genere’, l’identità sessuale e quindi personale, fosse ‘opzionale’, quindi sceglibile a piacimento dal soggetto, anche alternandole nel corso della vita», prosegue il fondo di ‘Bologna Sette’. «La figura dei genitori – si prosegue, facendo riferimento alla rappresentazione – è presentata in modo totalmente negativo: il padre e la madre non sono guide, quali dovrebbero essere, ma ostacoli allo sviluppo del protagonista e alle sue scelte di vita».

Insomma, la Curia di Bologna scende decisamente in campo contro questa rappresentazione alla vigilia della effettiva messa in scena. Appena pochi giorni fa, a Pistoia, è stato necessario che le forze dell’ordine presidiassero l’ingresso del teatro locale dove lo stesso spettacolo stava per andare in scena (questa volta, però, in orario scolastico) per la protesta della Lega Nord.

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