Il Castello di Serravalle è in vendita

Il palazzo nobiliare costa 2,3 milioni: visite vip per l’acquisto. E la parrocchia cede il complesso di Mongiorgio

Palazzo Boccadiferro è il cuore dell’antico borgo di Castello di Serravalle

Palazzo Boccadiferro è il cuore dell’antico borgo di Castello di Serravalle

Valsamoggia, 3 novembre 2019 - Castelli vendonsi. Castello di Serravalle e Mongiorgio: due antichi manieri d’età medievale che guardano la Valsamoggia sono stati messi quasi contemporaneamente in vendita. Storie lontane e soprattutto condizioni ben diverse per questi complessi fortificati protagonisti della storia delle vallate di Samoggia e Lavino sono stati entrambi immessi sul mercato immobiliare. Il pezzo più pregiato (e costoso) è l’antica rocca di Castello di Serravalle, conosciuta anche come palazzo Boccadiferro, che è il cuore del castello e del borgo che sorge sul confine tra bolognese e modenese. Nel tempo fu trasformato in dimora gentilizia, ed oggi è perfettamente restaurato ed abitato dalla famiglia Cavazzoni-Pederzini che l’apre in occasione di concerti, convegni e pochi selezionati matrimoni.  

L’accesso è diretto a una corte sulla quale domina la torre a pianta trapezoidale fatta ricostruire nel 1327 sui resti di una torre anteriore al secolo XIII. «Abitiamo a Bologna, abbiamo già una certa età e non siamo in grado di occuparci in maniera adeguata di questa nostra residenza estiva. Perciò abbiamo dato l’incarico a un’agenzia di Milano per trovare una collocazione adeguata», commenta affabile Lella Cavazzoni Pederzini, affiancata dal marito Edoardo, che per ogni questione pratica rinviano all’agenzia incaricata della vendita. Nel borgo si mormora di interessamenti importanti, di visite di un ex pilota Ferrari e della famiglia di Joey Saputo. Voci non confermate, così come il prezzo di 2,3 milioni di euro. Stima di poco superiore ai 200mila euro invece per tutto il complesso semi-abbandonato e in parte crollato dell’antico castello di Mongiorgio. Sullo spartiacque tra Lavino e Samoggia, in territorio di Monte San Pietro. È di proprietà della parrocchia di Mongiorgio, oggi aggregata a quella di Monte San Giovanni. Danneggiato dai bombardamenti dell’ultima guerra, venne solo parzialmente sistemato. Poi, quarant’anni fa, il crollo della torre portò al semi-abbandono.  

Oggi questo piccolo castello con cassero, ponte levatoio, chiesa, rocca e canonica mantiene abitabile solo una frazione di abitazione. «Si tratta di un immobile soggetto a vincolo della Soprintendenza che la Parrocchia ha deciso di mettere in vendita per poi destinare l’eventuale ricavato alla manutenzione delle altre chiese. Le pietre della torre crollata sono ancora tutte lì e ci sono tutte le condizioni per ricostruirla. E sarebbe una bella impresa, che potrebbe costare circa un milione», spiega l’architetto Pier Luigi Costa, ex vice sindaco, che su incarico della parrocchia si occupa della manutenzione e di tutte le procedure della vendita.

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