
L’ingresso della Casa della Salute di Casalecchio di Reno
"Contro il ridimensionamento del nostro Pronto Soccorso siamo pronti alle barricate". Va diretto all’obiettivo Simone Rimondi, consigliere di Civicamente Valsamoggia, opposizione in municipio ma per una volta a fianco della sindaca Milena Zanna che ha condiviso un comunicato, sottoscritto da tutti i cinque sindaci dell’unione Reno Lavino Samoggia, contrari alla chiusura durante le ore notturne del Cau di Casalecchio con un ritorno al servizio di guardia medica, e della revisione del modello di risposta all’urgenza del Pronto soccorso dell’ospedale di Bazzano con la sua trasformazione in punto di primo intervento.
"Fra l’altro un ridimensionamento di fatto è già nel calo di un medico che si prospetta a breve", aggiunge Rimondi. No secco quindi al ‘declassamento’ del servizio al Pronto soccorso del Dossetti alla risposta ai soli casi meno gravi: "Il pronto soccorso di Bazzano – hanno rimarcato i sindaci – è da sempre il punto di riferimento per l’intero distretto. La sua rimodulazione costringerebbe pazienti anche in situazioni critiche a raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Bologna o dell’ospedale di Vignola: strutture molto più distanti e difficilmente raggiungibili in tempi brevi soprattutto dalle località di collina con il rischio concreto di non arrivare in tempo". Sulla stessa linea d’onda anche la consigliera regionale Marta Evangelisti (FdI), che sempre a proposito di Bazzano parla di "scelta grave e pericolosa che rischia di compromettere l’accesso alle cure urgenti per migliaia di cittadini del territorio".
A proposito, invece, dell’altro cambiamento annunciato e contestato, che riguarda il Cau di Casalecchio, Erika Seta (Fdi) e Andrea Tonelli (Rete civica) dicono che "è giunta l’ora che qualcuno ammetta i propri errori e chieda scusa" riferendosi a un servizio inaugurato un anno e mezzo fa e ora già destinato a essere ridotto. Anche se, come ha chiarito la direttrice generale dell’Ausl, Anna Maria Petrini "c’è una evoluzione del sistema sanitario e si sta analizzando l’integrazione tra le fasce diurne, dove si concentra la maggior parte di accessi diretti ai Cau, con la continuità assistenziale notturna". Una prospettiva che rappresenta un fallimento, secondo Seta e Tonelli, anche se "secondo l’assessore Fabi non lo è. Una scelta fatta senza consultarsi con i territori, tornando ad una guardia medica che fa consultazioni telefoniche e quindi riversando i pazienti sugli hub ospedalieri".
Gabriele Mignardi