
Anna Maria Petrini, direttrice generale dell'Azienda Usl di Bologna
Bologna, 2 giugno 2025 – Gli accessi notturni ai Cau del Bolognese sono molto limitati, quindi si va verso la chiusura nelle ore notturne.
La sottolineatura è della direttrice generale dell’Ausl, Anna Maria Petrini, la quale fa sapere che “sono in corso le valutazioni relative alla decisione di chiudere i Cau durante la notte. Ma anche con i Comitati di Distretto abbiamo constatato che le attività in fascia notturna sono una visita all’ora dalle 22 alle 24 o anche una ogni due ore”.
La direttrice generale dell’Ausl spiega che “c’è una evoluzione del sistema sanitario e si sta analizzando l’integrazione tra le fasce diurne, dove si concentra la maggior parte di accessi diretti ai Cau (i Centri assistenza urgenza ai quali accedono pazienti con patologie di lieve entità, ndr) con la continuità assistenziale notturna (la guardia medica, ndr). Sarà un contatto mediato con il contatto telefonico attraverso con i numeri unici 116 e 117. Ma la continuità assistenziale farà anche visite ambulatoriali: è un modello che integra”.
E torna a ribadire l’appropriatezza degli interventi pur ribadendo che “i Cau sono una sperimentazione molto importante ed efficace che stanno continuando a ridurre gli accessi in Pronto soccorso dei codici bianchi e verdi. Ma nell’evoluzione del sistema – ribadisce Petrini – si rafforza sempre di più la rete fra Cau e continuità assistenziale nell’ambito delle aggregazioni funzionali territoriali che saranno quel modello che, una volta a regime, vedrà il consolidamento del ruolo unico (del medico di medicina generale, ndr). È una valutazione in corso naturalmente anche con le rappresentanze sindacali”.
Petrini non parla di fallimento del sistema Cau, ma di una “evoluzione” nell’ambito della appropriatezza delle prestazioni: uno dei leit-motiv portati avanti fin dal primo giorno del suo insediamento dall’assessore regionale alla Salute, Massimo Fabi.
La sindaca di San Lazzaro, Marilena Pillati, fa sapere che gli accessi al Cau del territorio sono circa tre durante le ore notturne.
"È evidente che ci sia una riflessione sugli accessi anche in un territorio come il nostro che ha la possibilità di ragionare sui dati di un intero anno – prosegue la prima cittadina di San Lazzaro –. Se i numeri fossero stati diversi non c’è dubbio che le valutazioni sarebbero state diverse, ma da noi la gran parte degli accessi si esaurisce tra le 8 e le 22. E dalle 20, di fianco al Cau c’è la continuità assistenziale, quindi in un contesto dove le risorse economiche, e non solo quelle professionali, sono un bene prezioso e scarso, è doveroso fare una valutazione di quelli che devono essere gli assetti in quella logica di rete, verso la quale dobbiamo tendere proprio per evitare che vengano meno le presenze di medici là dove sono assolutamente necessari”.