DONATELLA BARBETTA
Cronaca

Pronto soccorso e Cau, i medici scrivono a Donini: "Ascoltateci per superare le criticità"

L’appello di De Iaco, presidente nazionale di Simeu, la società di medicina d’emergenza urgenza "Chiediamo di istituire un tavolo in Regione: manca la ’carta d’ingresso’ per accedere alle strutture".

Cau, i medici scrivono a Donini  "Ascoltateci per superare le criticità"
Cau, i medici scrivono a Donini "Ascoltateci per superare le criticità"

Bologna, 6 agosto 2023 – "I professionisti dell’emergenza urgenza siamo noi e chiediamo di essere ascoltati per la riorganizzazione dei Pronto soccorso in Emilia-Romagna".

Fabio De Iaco, presidente nazionale Simeu, Società italiana di medicina d’emergenza urgenza, ha preso carta e penna per scrivere alla Regione: al centro del testo i Cau, i futuri centri di assistenza per l’urgenza, dove saranno indirizzati i codici bianchi e verdi.

L’assessore Raffaele Donini ha detto che sostenete la riforma. Che cosa è cambiato?

"Siamo consapevoli della necessità di intervenire efficacemente sui flussi di accesso ai Pronto soccorso per garantire i più appropriati ambiti di presa in carico del paziente, ma vogliamo dire la nostra su un progetto sperimentale che è unico nel nostro Paese. Per questo ho scritto a Donini".

Quale è la vostra proposta?

"Proponiamo la nascita di un tavolo di lavoro, all’assessorato alle Politiche per la salute, che riceva il mandato di affrontare e risolvere le criticità connesse con la costruzione del percorso prefigurato nella delibera di luglio. Chiediamo di arrivare a una delibera di fase due che sia integrativa e attuativa rispetto a quella precedente".

Può indicare i punti da rivedere?

"Manca la ’carta d’ingresso’ nei Cau: l’elenco di alcune patologie non è sufficiente. Serve un protocollo preciso collegato ai sintomi. Anche una cefalea, in una persona che non ne ha mai sofferto, potrebbe dover essere trattata in un Pronto soccorso. E questo è anche collegato alla gestione da parte del numero 116117. Insomma, bisogna chiarire quale sia la formazione dei professionisti assegnati ai Cau".

Voi potreste fare formazione?

"Certo. Noi da molti anni formiamo gli operatori dell’emergenza urgenza. E potremmo entrare in campo per formare i giovani neolaureati, i medici di medicina generale e quelli della continuità assistenziale. E vanno definiti anche i criteri di appropriatezza della gestione interna ai Cau e l’eventuale trasferimento di un paziente in Pronto soccorso".

In che modo?

"Con protocolli bidirezionali di comunicazione e transizione tra Cau e Pronto soccorso. Potrebbbe anche capitare che già al triage l’operatore possa inviare un paziente ai Cau, ma questo deve essere regolamentato. Al tavolo bisognerebbe mettere a punto anche il rapporto tra strutture d’emergenza urgenza e la medicina generale e il coordinamento e governo dei Cau".

Chi siederebbe al tavolo oltre a Simeu?

"Ovviamente la Regione nelle articolazioni che individuerà e anche altri interlocutori che vorrà coinvolgere, i rappresentanti della medicina generale, abbiamo già contatti promettenti con la Fimmg nazionale, e l’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Confidiamo in una risposta positiva".