Stop al cellulare in classe a Bologna, la voce degli studenti: "Scelta sbagliata"

"È una dura prova ma, dobbiamo impegnarci" spiega Simone del Malpighi Pietro aggiunge: "Se ci avessero coinvolti, avremmo proposto dei compromessi"

Primo giorno di scuola a Bologna, ecco le voci degli studenti

Primo giorno di scuola a Bologna, ecco le voci degli studenti

Bologna, 16 settembre 2022 - E dopo le vacanze ecco che torna anche la scuola. Ieri mattina per i giovani bolognesi sono riniziate le lezioni. All’entrata del Liceo Copernico non mancavano gli abbracci tra compagni, le chiacchiere e le risate scambiate tra amici prima del suono della campanella. L’atmosfera era leggera ma densa di aspettative per quello che si prospetta essere, si spera, un anno di ritorno alla normalità.

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Tra gli studenti davanti alle porte c’è chi è ancora un po’ assonnato, chi con la testa è ancora sotto l’ombrellone al mare e chi invece pensa già alla futura maturità con un po’ d’ansia. "Sono contento di essere tornato a scuola e di rivedere i miei compagni ma sono altrettanto contento di non dover più indossare la mascherina e poter vedere gli altri in faccia – spiega Matteo Monzali davanti ai cancelli con un grande sorriso – Ho un po’ d’ansia per la maturità ma a quello ci penserò poi". Ma se c’è chi guarda già a giugno c’è anche chi si gode a pieno il suo primo giorno: "Mentre venivo a scuola non pensavo a niente. Sono molto calmo – Vasco Saveri si ferma, ci pensa un attimo e ridendo aggiunge –. Diciamo che quando si presenterà il primo compito di matematica ecco che le cose cambieranno".

Il tema caldo degli ultimi giorni sull’utilizzo dei cellulari durante l’orario scolastico però non sembra preoccupare troppo i ragazzi del Copernico. "Chiedere se è giusto o no avere i cellulari a scuola è un po’ come chiedere se è giusto tenerli in generale – dice Vasco – Siamo abituati a viverci e tenerli con noi da anni. Averlo o no non cambia molto".

L’argomento fa discutere. Ad essere al centro del mirino è il nuovo regolamento della rettrice del Liceo Malpighi, Elena Ugolini: cellulari ritirati a studenti e insegnanti all’entrata da scuola e riconsegnati prima dell’uscita. Da una parte i professori, i genitori e tutti quelli che con il cellulare in mano non ci sono nati sono d’accordo. I vantaggi effettivamente sono molti. Non avere lo smartphone a portata di mano sicuramente permetterebbe ai ragazzi di concentrarsi meglio sulle lezioni e migliorerebbe la qualità dei loro rapporti e relazioni.

Ma cosa ne pensano davvero gli studenti del Malpighi. A spiegarcelo sono proprio loro e come se i grandi sospiri all’uscita da scuola non bastassero uno dei ragazzi, Simone Foschini, specifica: "L’iniziativa ci mette a dura prova. Sicuramente non è facile però è una cosa da provare". Insomma, la nuova proposta non pare aver conquistato le nuove generazioni, ma perchè? Pietro Faraci ci spiega uno dei motivi: "Sarebbe stato bello se i professori avessero coinvolto anche noi, oltre che i genitori, nella proposta. Avremmo potuto trovare un accordo comune, per esempio poter utilizzare il cellulare nell’intervallo – e ci scherza sopra –. Durante la lezioni mi è capitato di toccarmi la tasca per prenderlo ma non lo trovavo".

Cellulari si o cellulari no? La risposta non è facile. Da una parte c’è chi vede questa come un’ottima opportunità per disconnettersi. E’ il caso della stessa Rettrice Ugolini che giorni fa aveva spiegato: "E’ stupendo vedere i ragazzi non piegati sui loro cellulari ma impegnati a parlare tra di loro". Dall’altra però ci sono gli studenti che non sembrano essere ancora molto convinti: "Penso che gli smartphone non siano l’unico strumento di distrazione, se uno studente vuole distrarsi ha comunque altri mille motivi. Per questo penso che il ritiro dei cellulari non sia la soluzione" spiega Matteo del liceo Copernico.

 

 

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