CronacaPatrick Zaki sarà scarcerato ma non 'assolto'. Il padre: "Grazie a tutti"

Patrick Zaki sarà scarcerato ma non 'assolto'. Il padre: "Grazie a tutti"

Non si sa ancora quando potrà lasciare il carcere. Lo studente dell’Università di Bologna detenuto da 22 mesi in Egitto con l'accusa di aver diffuso false informazioni. Lui dall'aula: "Sto bene, grazie Italia". Il suo processo va avanti: prossima udienza il primo febbraio, Amnesty: "Un enorme sospiro di sollievo". Il premier Draghi: "Il Governo segue con massima attenzione il caso". Il Governatore Bonaccini: "Ottima notizia, ma non basta". Il sindaco Lepore: "Speriamo di riabbracciarlo presto a Bologna"

Bologna, 7 dicembre 2021 - Lo studente egiziano dell'università di Bologna Patrick Zaki sarà scarcerato, "anche se non è stato assolto" dalle accuse: a riferirlo sono stati  gli avvocati al termine dell'udienza a Mansura. Non si sa al momento quando Zaki sarà scarcerato

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Patrick Zaki scarcerato: è libero lo studente dell'università di Bologna

Zaki si trova in carcere in Egitto dal 7 febbraio 2020 con l'accusa di avere diffuso informazioni false. A Zaki, secondo quanto si apprende, non è stato imposto l'obbligo di firma in vista della prossima udienza, fissata il primo febbraio. 

"Grazie Signore per il rilascio di mio figlio Patrick dopo i giorni molto difficili che abbiamo attraversato. Vorrei poi ringraziare tutti per il loro affetto e sostegno in questa circostanza", ha scritto George Michel Zaki, il padre di Patrick Zaki, sui suoi canali social.

Patrick Zaki (Foto Ansa)
Patrick Zaki (Foto Ansa)

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, "esprime soddisfazione per la scarcerazione di Patrick Zaki, la cui vicenda è stata e sarà seguita con la massima attenzione da parte del Governo italiano".

Dalla gabbia, poco prima dell'annuncio della scarcerazione, lo studente aveva risposto al diplomatico che gli chiedeva come stesse "Bene, bene grazie" alzando il pollice. Il diplomatico ha potuto parlagli brevemente per rappresentargli la vicinanza delle istituzioni italiane e Patrick ha ringraziato per quello che l'Italia e l'Ambasciata stanno facendo per lui.

Patrick, durante i 4 minuti in cui è stato in aula fuori dalla gabbia, era vestito di bianco, colore simbolo degli imputati, portava una mascherina nera calata sul mento, codino, occhiali. Accanto a lui, di fronte al banco del giudice,  tre legali e un poliziotto.

La legale di Patrick  Zaki, Hoda Nasrallah con Reda Marey e Hazem Salah
La legale di Patrick Zaki, Hoda Nasrallah con Reda Marey e Hazem Salah

La legale che ne cura la difesa per conto della Ong Eipr, che nell'udienza precedente di fine settembre aveva ottenuto di esaminare il fascicolo dell'accusa, aveva oggi presentato alcune richieste aggiuntive: di avere accesso a tutte le prove, i filmati e i verbali che fanno parte dell'inchiesta a carico di Zaki.

Fuori dall'aula, la notizie della scarcerazione dello studente Unibo è stata accolta con un urlo di gioia da parte dei familiari e degli amici. 

All'udienza hanno partecipato  come osservatori i rappresentanti dell'ambasciata italiana accompagnati dai colleghi di altri importanti Paesi alleati, come segnale dell'interesse che il caso dello studente egiziano all'università di Bologna suscita nella comunità internazionale e non solo italiana.

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"Primo obiettivo raggiunto: Patrick Zaki non è più in carcere. - ha scritto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Twitter. - Adesso continuiamo a lavorare silenziosamente, con costanza e impegno. Un doveroso  ringraziamento al nostro corpo diplomatico". 

La data della prossima udienza

Si terrà il primo febbraio la prossima udienza del processo di Zaki. 

Amnesty: "Primo passo per arrivare all'assoluzione"

"Un enorme sospiro di sollievo perché finisce il tunnel di 22 mesi di carcere e speriamo che questo sia il primo passo per arrivare poi ad un provvedimento di assoluzione", così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. "L'idea che Patrick possa trascorrere dopo 22 mesi una notte in un luogo diverso dalla prigione ci emoziona e ci riempie di gioia. In oltre dieci piazze italiane questa sera scenderemo con uno stato d'animo diverso dal solito e più ottimista". 

Emilia Romagna, Bonaccini: "Primo spiraglio, ma non ci basta"

"Una bellissima notizia, la prima dopo due anni di sofferenza e privazione della libertà". Il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, saluta così la notizia della scarcerazione di Patrick Zaki. "Il rilascio di Patrick Zaki in attesa della prossima udienza premia in primo luogo la sua tenacia, la sua forza e quella dei suoi familiari e dei suoi amici e compagni di studi, che mai si sono arresi di fronte a una detenzione inaccettabile, perché non si possono certo processare le idee", sottolinea Bonaccini sui social.

Questo "è un primo spiraglio, ma non ci basta - avverte il governatore - Insieme all'Università di Bologna e alla città di Bologna e a tutti coloro che in questi mesi si sono mobilitati, a partire dall'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, continuiamo a chiedere la liberazione definitiva di Patrick. Anche per questo ribadiamo la necessità della concessione della cittadinanza italiana a Patrick Zaki, come richiesto nella mozione approvata alla Camera nel luglio scorso". 

Bologna, il sindaco Lepore: "La notizia che tutti aspettavamo"

"Bologna accoglie con gioia la notizia della scarcerazione di Patrick Zaki. "La notizia che tanto aspettavamo", twitta il sindaco Matteo Lepore. "Speriamo presto di poterlo riabbracciare qui a Bologna", aggiunge il sindaco. "La felicità in questo momento è comprensibile, ma dobbiamo allo stesso tempo continuare ad essere prudenti, perché è stato un periodo lungo questo, di attesa, e non dobbiamo vanificare gli sforzi".

 "Bologna, la tua città, ti aspetta con il fiato sospeso", aggiunge la vicesindaco Emily Clancy

Unibo, il rettore e la prof Monticelli: "Non ci fermeremo"

"Quello di oggi è un passo avanti importante dopo quasi due anni di detenzione, soprattutto perché permetterà finalmente a Patrick di abbandonare le opprimenti condizioni di vita dettate dalla reclusione e ritrovare i suoi affetti e la sua famiglia. - afferma il rettore dell'Università di Bologna, Giovanni Molari -.  Sappiamo bene però che non è finita: il processo a carico di Patrick continua. E di conseguenza continuerà anche il nostro impegno e la nostra mobilitazione. L'Università di Bologna ha lottato fin dal primo giorno, fin da quel lontano 7 febbraio 2020, perché i diritti di Patrick Zaki fossero rispettati e per ribadire il nostro sostegno ai diritti fondamentali della persona, alla libertà di parola e di insegnamento, e il valore ineguagliabile del pensiero critico. Oggi siamo pieni di gioia per Patrick e per i suoi cari. Ma continueremo a lottare e a farci sentire fino a quando non potremo accogliere nuovamente Patrick a Bologna. Fino a quando la sua grande comunità, quella dell'Alma Mater, non potrà nuovamente riabbracciarlo".

Rita Monticelli, coordinatrice del master Gemma dell'Alma Mater, corso universitario a cui è iscritto Zaki, parla di "grande commozione, gioia per la sua vita e gratitudine per tutte le persone che sostengono Patrick. E non ci fermeremo finché non sarà assolto", assicura Monticelli

La manifestazione per Zaki a Bologna

Bandierine di Amnesty International, microfoni e un piccolo momento musical-culturale hanno accompagnato un centinaio di persone che, ieri sera, si è radunato in piazzale Jacchia ai Giardini Margherita. "Speriamo il meglio ma temiamo il peggio. Intanto non si ferma la mobilitazione", aveva scritto su Twitter Amnesty Italia in merito alla nuova udienza in Egitto. Con Amnesty anche altre associazioni che da sempre sostengono questa battaglia: l’Anpi Provinciale di Bologna e Station to Station che propose la cittadinanza italiana per Zaki.

La manifestazione per la libertà di Zaki
La manifestazione per la libertà di Zaki

Ai Giardini Margherita presente il rettore dell’Ateneo di Bologna, Giovanni Molari che promette che "verrà tenuta alta l’attenzione". Con lui la docente di Zaki, la consigliera Pd Rita Monticelli, l’ex sindaco Virginio Merola  e il comico Alessandro Bergonzoni. Bologna, intanto, si colora di giallo. "Un giallo pieno di speranza – ha scritto ieri sui social il sindaco Matteo Lepore – è quello che illumina il Palazzo del Podestà. Siamo al suo fianco".

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