Bologna, nuova vita per la centrale idroelettrica. Estratta la turbina del Cavaticcio

Con il ripristino del sistema (entro ottobre 2023) si fornirà energia alla città

Bologna, 14 marzo 2023 – Un recupero dal passato che aiuta e supporta il futuro. Il ripristino della centrale idroelettrica del Cavaticcio, che permetterà di produrre nuovamente energia, giunge oggi a un momento cruciale del cantiere, con l’estrazione della turbina, posta nel sottosuolo di Largo Caduti del Lavoro, e il suo successivo trasferimento fuori dalla città (guarda le foto), in un’officina friulana. Sfruttando il salto di 15 metri del canale Cavaticcio, entro ottobre 2023 la centrale riprenderà la sua funzione, consentendo la produzione di energia pulita a disposizione della città. Si tratta della più grande centrale idroelettrica di un centro storico in Europa.

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“È una giornata importante per i Canali di Bologna, che ha una storia antica - dice Milena Naldi, presidente G.a.c.r.e.s. srl-. È stata costruita negli anni 90, ma è stata acquisita da noi nel 2018. Da lì abbiamo iniziato a pensare a un progetto di riattivazione. E l’idea di sfruttare il salto di 15 metri nasce già nel 1911, da un ingegnere dei Consorzi”.

Il riavvio della centrale si inserisce nel progetto Bologna Missione Clima: “Vediamo la rinascita della Centrale, che è un progetto emblematico della Missione Clima - afferma l’assessora al patto per il clima Anna Lisa Boni-. Ha una potenza nominale di 1 megawatt, importante per un centro storico, e che potrà rispondere al fabbisogno energetico di circa 1000 famiglie all’anno”. La turbina non verrà sostituita, ma revisionata. “Lo scopo della revisione è adeguare la turbina a un campo di funzionamento di portate più basse, rispetto a quelle previste 30 anni fa - spiega Andrea Bolognesi, direttore Canali di Bologna-. La revisione punta alla miglioria degli organi di regolazione, anche tecnologicamente, per avere una modalità di gestione di portate più basse, aumentando giorni e ore di funzionamento della macchina”. L’intervento è promosso e finanziato dal Consorzio Canale Reno, attraverso la sua società di gestione G.a.c.r.e.s. srl, per un totale di 1.128€ di lavori.

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