Centri estivi 2020 Bologna, il sindaco "Aperti anche ad agosto"

La promessa di Merola: "Li apriamo da fine giungo al 15 settembre". E sulla Fase 2: "linee guida sensate da parte delle Regioni"

Il sindaco Merola con l'arcivescovo Zuppi alla Madonna di San Luca (Schicchi)

Il sindaco Merola con l'arcivescovo Zuppi alla Madonna di San Luca (Schicchi)

Bologna, 17 maggio 2020 - Centri estivi aperti da fine giugno al 15 settembre, mese di agosto compreso. Ecco la strategia che il Comune di Bologna vuole mettere in campo per aiutare le famiglie in questa strana estate da coronavirus che ci attende. La Fase 2 di Bologna passa anche da questo, ma non solo, come ha spiegato il sindaco Virginio Merola a SkyTg24:  "Ci prepariamo con tutti i provvedimeti necessari per riapertura dei locali", a partire da domani, e "stiamo prestando attenzione ai più piccoli", in particolare "per la riapertura dei centri estivi per i bambini", "è stato bello stare con i figli in questo periodo", ma "è bene che i bambini si incontrino con gli altri bambini".

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Stiamo ragionando su come garantire il massimo della sicurezza", ha aggiunto Merola, "le mascherine per la scuola dell'infanzia non sono una condizione facile da attuare" "sarà molto importante il lavoro degli educatori. Ci stiamo molto concentrando sul fatto di aumentare gli educatori e gli spazi". "Stiamo pensando - ha aggiunto -, in questa situazione, che noi apriremo centri estivi intorno al 20 giugno ma li terremo fino al 15 settembre, compreso il mese di agosto, nel quale, tradizionalmente, i centri estivi non si facevano", dando un servizio «anche ai genitori.

E sulla Fase 2: "Credo che davvero conti una sola cosa: partiamo, non possiamo stare chiusi in casa però ci assumiamo tutti un rischio calcolato perché nessuno è in grado di garantire massima sicurezza nella riapertura di questa iniziativa. Come abbiamo fatto finora, conta molto la responsabilità di ognuno e su questo stiamo molto lavorando come sindaci"

"Noi come Comuni - ha argomentato - siamo intervenuti chiedendo linee guida nazionali. Bene le partenze differenziate - ha proseguito - ma non era possibile avere provvedimenti diversi in ogni regione quindi c'è stata una capacità del presidente Conte di chiedere alle Regioni di condividere le loro linee guida. Noi abbiamo rinunciato in parte al potere di ordinanza dei sindaci e - ha concluso Merola - siamo pronti in questa fase, se ci saranno linee guida sensate anche da parte delle regioni, ad applicarle".

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