Centri estivi, il clic day è un disastro Sito web in tilt, Lepore: "Ci scusiamo"

Già a mezzanotte era impossibile accedere al percorso di iscrizione, centinaia le domande arrivate. Palazzo d’Accursio ammette il disguido, Lega e FdI attaccano: "Débacle annunciata, procedure da rivedere"

di Federica Gieri Samoggia

Il clic day scatta a mezzanotte; il cervellone tutto silicio del Comune va in tilt e i genitori si trasformano in furie. Il copione è stato rispettato: la debacle è stata rispettata. Puntuale, ogni anno, arriva la saga del clic day con cui i genitori devono agguantare uno o più posti, in caso di fratelli o sorelle, per i propri pargoli dai 3 anni in su. Agguantare è il termine appropriato: essendo vigente la logica del ‘chi prima meglio alloggia’, si puntano sveglie o si beve caffè. Come racconta una mamma sulla pagina Fb Scuole di Bologna e Provincia: "Aspettare mezzanotte, distrutta, collegarmi e dopo 4 minuti il sito in tilt. Ci provi per 45 minuti poi crolli, vai a letto e ti svegli di soprassalto alle 4 della mattina e in 20 minuti lo iscrivi. Tutto assurdo, imbarazzante, vergognoso. Nel 2022 siamo messi così. Bisogna fare qualcosa per i prossimi anni. Iscriversi ai centri estivi non può essere così faticoso e da fuori di testa. Dormo un’altra ora. Buongiorno...".

Maria, tra una poppata e l’altra della secondogenita, tenta di iscrivere il primogenito: "Faccio in piedi tutta la notte". Alle due, Maria scrive "dopo tre crolli (del sistema, ndr), ho inviato la domanda, ma essendo partita sul terzo crollo, non so se me l’abbia accettata". Mancava il brivido. Quando qualcuno scrive: ‘Fatto’ le ola si sprecano. E chi ce la fa incoraggia gli altri con un ‘Sono con voi’. Tra un ‘Non funziona’ e ‘Continua a provare’, ‘All’una si è sbloccato’, ma ‘Alle 10 andava a singhiozzo’, arriva questa mamma che lancia una stilettata al sindaco Matteo Lepore: "Vorrei una città un po’ meno progressista e un po’ più progredita". Via di cuoricioni, baci e pollicioni di like. Da ‘Gestione imbarazzante’ a ‘Vergogna’, il passo è breve anche perché "ogni anno è così". Chi poi ha più di un figlio vive un dramma: "Ho iscritto il figlio 1, poi mi ha buttato fuori" e vai di emoji in lacrime. A metà mattina gli assessori Daniele Ara (Scuola) e Massimo Bugani (Agenda digitale) ammettono la débacle. Il cervellone è stato "preso d’assalto da tantissime richieste e il grande numero di accessi contemporanei ha creato rallentamenti e malfunzionamenti al sito che si sono progressivamente risolti. Ce ne scusiamo". Alle scuse degli assessori fa seguito Matteo Lepore. "Ci scusiamo. Il problema è risolto e stiamo già accogliendo tutte le domande – ha dichiarato il sindaco –. Il nostro obiettivo è far sì che tutte le persone che vogliono usufruire del servizio possano farlo, per questo abbiamo messo nuove risorse". In rete c’è chi spiffera: il sistema del Comune "ha solo 700 accessi tutti insieme". Alle 16 circa 4mila le domande contro le 8.346 del 2021.

Matteo Di Benedetto, consigliere della Lega, stigmatizza: "parliamo tanto di digitalizzazione, ma il servizio così per come funziona è gravemente deficitario. Perché non utilizzare il sistema della graduatoria? In questo modo si eviterebbe il clic day e la necessità per molti di doversi affidare alla fortuna, sperando che il sito non vada in tilt durante la prenotazione". Non fa sconti il capogruppo di Fdi, Francesco Sassone che accusa: "E’ un disservizio inaccettabile, per un sistema che avrebbe dovuto essere pronto a supportare un flusso elevato di cui l’amministrazione era perfettamente a conoscenza dal momento che è progettato attorno al concetto del clic day. Tale ennesimo episodio evidenzia come sia necessario rivedere criteri e modalità di accesso ai centri estivi".

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