Centro meteo Bologna: ecco il nuovo Data center

Taglio del nastro per il super computer ospitato al Tecnopolo. All’interno, macchinari, suoni e luci sembrano provenire dal futuro

L'inaugurazione del nuovo data center

L'inaugurazione del nuovo data center

Bologna, 15 settembre 2021- Lì dove prima sorgeva l’ex Manifattura Tabacchi, un maxi capannone abbandonato per anni e anni e lasciato in preda al degrado, oggi sorge una delle maggiori eccellenze europee nel settore. Il nuovo Data center per le previsioni a medio termine (Ecmwf), da sogno, diventa realtà: i computer negli spazi del Tecnopolo (video) hanno cominciato a pulsare e sono già al lavoro con i test necessari per sperimentare l’impianto. Saranno pienamente operativi a maggio dell’anno prossimo: "Siamo ancora in una fase di collaudo dei sistemi – spiega Matteo Dell’Acqua, direttore del centro –. Alla fine di quest’anno dovremo muovere il nostro archivio meteo, che si trova ancora a Reading (in Inghilterra, ndr ). Ci vorrà più di un mese fra trasporto e verifiche".

Al taglio del nastro, c’erano tutti i responsabili e i rappresentanti delle istituzioni, dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi al sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano, fino al governatore Stefano Bonaccini e al rettore Francesco Ubertini. E se per il ministro Bianchi, "è un momento importante per tutta l’Italia, è stata una scelta europea di portare a Bologna il centro di analisi del meteo. Ora tutto il sistema di previsione meteo in Europa passa per Bologna. Questa è la dimostrazione che in Italia le cose si possono fare", il presidente Bonaccini aggiunge: "La cittadella della scienza in cui abbiamo creduto come Regione, insieme allo Stato e all’Unione Europea, prende sempre più forma". Il sottosegretario Di Stefano evidenzia invece "il grande lavoro di collaborazione di tutti i membri, in vista della sfida più grande: affrontare la realtà di un pianeta che cambia".

Mettendo piede nel mega stabilimento, l’effetto è subito fantascientifico: centinaia e centinaia di metri quadrati dove macchinari che sembrano provenire dal futuro emettono suoni e fanno lampeggiare luci, tra cavi, corridoi e sistemi di raffreddamento. Al momento al lavoro in via Stalingrado si contano 25 persone, ma l’obiettivo è arrivare a 50. Il nucleo del centro è il supercomputer BullSequana XH2000 di Atos: un sistema che, da maggio, permetterà di quintuplicare le prestazioni di calcolo. L’Ecmwf elaborerà così le previsioni sulla base di ‘fotografie’ sempre più nitide e tempestive, uno strumento indispensabile per evitare o contrastare con maggiore forza fenomeni estremi, come bombe d’acqua o trombe d’aria.

Il Tecnopolo sarà poi anche "la casa del supercomputer europeo Leonardo", ricorda Bonaccini, ospitando le più importanti istituzioni scientifiche nazionali, fra cui Agenzia Italia Meteo e Istituto nazionale di astrofisica, oltre a centri di ricerca, distaccamenti universitari, aree comuni per incubatori, attività all’avanguardia nel campo della ricerca e sviluppo.

"È difficile trovare le parole per quanto siamo grati, ma anche impressionati, di fronte a ciò che è stato raggiunto qui – puntualizza Florence Rabier, direttrice generale Ecmwf –. I nostri legami sono sempre stati forti e l’Italia è un attore chiave nel nostro Consiglio degli Stati membri".  

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