Cersaie 2019 Bologna, la mappa. "La ceramica si aiuta con le grandi opere"

Via al salone. Boccia: "La ceramica è un punto avanzato del made in Italy". Savorani: le infrastrutture hanno ricadute positive sulle imprese

A Cersaie tutte le ultime tendenze nel campo della ceramica

A Cersaie tutte le ultime tendenze nel campo della ceramica

Bologna, 23 settembre 2019 - "Il Cersaie è uno dei punti avanzati del made in Italy nel mondo, che ci riempie d'orgoglio e che ci aiuta a raccontare la priorità della questione industriale italiana'. Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia all'inaugurazione del Salone internazionale della ceramica, a Bologna fino al 27 settembre. Il settore della ceramica, 'dimostra come l'Italia può riposizionarsi, in termini di qualità di prodotto, quando entra in gioco armonia equilibrio e bellezza, esportando nel mondo", ha spiegato il leader degli industriali. "I dati dell'Istat di oggi ci dimostrano che dobbiamo reagire a partire da una grande dotazione infrastrutturale - ha aggiunto Boccia - e porre al centro dell'attenzione del paese la questione industriale". 

Al taglio del nastro erano presenti anche il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, il presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il presidente di Confindustria ceramica Giovanni Savorani, il giornalista e scrittore Federico Rampini, che hanno partecipato al convegno inaugurale moderato dalla giornalista Maria Latella

Novità di quest’anno al Cersaie è Archincont(r)act, 700 metri quadri nel quale far dialogare l’architettura (ci saranno 10 architetti) e il mondo dei contract (aziende immobiliari di grandi complessi come hotel, strutture polifunzionali, aeroporti) italiano e internazionale per trovare soluzioni comuni utili a questi progetti su larga scala.

Un vasto programma dunque per un’edizione di Cersaie che su 161mila metri quadri di superficie espositiva arriva a ospitare quest’anno ben 869 aziende (454 brand ceramici) provenienti da 40 Paesi (338, poco meno della metà, stranieri).  Tra gli appuntamenti del Salone nel programma – messo a punto dal presidente della Commissione attività promozionali e fiere di Confindustria ceramica Emilio Mussini – è prevista mercoledì alle 10.30 la relazione dell’architetto cileno Felipe Assadi, mentre giovedì alle 10 spazio agli architetti Dominique Jakob e Brendan MacFarlane. 

LA MAPPA:

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Savorani: Le infrastrutture hanno ricadute positive sulle imprese

«C’è entusiasmo intorno a questo Cersaie. Le aziende non vedono l’ora di esporre il proprio prodotto migliore e di confrontarsi con i competitor. È grazie a questa concorrenza che l’Italia conserva la leadership mondiale, confermando la propria capacità di innovare anno dopo anno». Il presidente di Confindustria ceramica Giovanni Savorani saluta l’apertura del Cersaie celebrando la leadership mondiale del comparto ceramico nelle esportazioni: va all’estero l’85% delle vendite per un fatturato complessivo di oltre 4,6 miliardi di euro, oltre l’1% dell’export nazionale.

Presidente Savorani, nel convegno si parla di salubrità e salvaguardia ambientale. Lei si è espresso in maniera molto critica sulle emission trading, lo scambio europeo di quote per la riduzione della Co2 nell’industria. «Il comparto ceramico italiano ha raggiunto negli anni un livello di salvaguardia ambientale eccellente, chiedere ulteriori sacrifici significherebbe penalizzarlo. Lo spiego con un esempio».

Prego. «Se uno fa i 100 metri in 40 secondi, gli si può chiedere di risparmiarne 30 e farli in dieci secondi. Ma se un corridore ha già raggiunto un livello massimo è come chiedere a Usain Bolt di risparmiare qualcosa sui dieci secondi: è difficile se non impossibile. Finirà che tutto questo si trasformerà in una tassa e in una penalizzazione ulteriore sui mercati internazionali».

Altro tema sono le tensioni commerciali tra Usa e Cina con gravi ripercussioni in Europa. «Le guerre commerciali in atto tra i maggiori player mondiali creano inevitabili incertezze sui mercati e favoriscono il proliferare di barriere tariffarie e non tariffarie, sulle quali è necessaria una forte presa di posizione europea».

Anche perché la recessione sembra essere alle porte.  «Il vero problema del settore ceramico però non è l’estero, ma il mercato interno, dimezzato rispetto al 2008. Serve un sostegno per l’edilizia e il potenziamento delle infrastrutture».

Si riferisce alla Bretella Campogalliano-Sassuolo e alle altre opere previste in Emilia? «Sulla Bretella fa piacere la volontà di procedere annunciato dalla ministra De Micheli, anche se abbiamo accumulato colossali ritardi nella realizzazione di necessari collegamenti viari, ferroviari e portuali. I nostri concorrenti beneficiano di infrastrutture che hanno ricadute positive sui costi di produzione e quindi sulle vendite».

Parlava anche di misure di sostegno per l’edilizia. «Il mercato italiano si può sbloccare dando la possibilità ai cittadini di realizzare in casa loro quello che ritengono di fare. Nessun cittadino disdegnerebbe di mettere in sicurezza l’abitazione dal punto di vista antisismico, di perseguire il risparmio energetico e il conseguente abbassamento della bolletta oppure di risparmiare acqua attraverso una ristrutturazione del bagno».

Occorrono incentivi che rendano convenienti queste spese? «Gli incentivi ci sono. Bisogna togliere i blocchi, vale a dire la difficoltà che hanno i cittadini a ottenere i permessi di agire sulla loro casa».  

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