
Inaugurazione con il ministro Pichetto Fratin e altri rappresentanti istituzionali. Ciarrocchi (Confindustria Ceramica): "Tuteliamo i distretti e i territori".
Taglio del nastro ieri per l’edizione 2024 di Cersaie, il salone internazionale che torna per presentare le ultime tendenze per i settori della ceramica e dell’arredobagno. Battesimo della kermesse con il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, l’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla e il presidente dell’Ice, Matteo Zoppas. A fare gli onori di casa il nuovo numero uno di Confindustria Ceramica, Augusto Ciarrocchi: al centro del convegno inaugurale i temi dell’energia e della transizione ecologica, con la richiesta di un processo più graduale che non penalizzi le manifatture europee.
"Sulle tempistiche non ci siamo. Per la ceramica parliamo di distretti, mandare all’aria produzioni nei distretti è un danno maggiore, perché alcuni territori rischiano di desertificarsi", ammonisce Ciarrocchi. "L’industria italiana non è lontana dall’ambiente", assicura Orsini. "Sappiamo quanto è stato fatto dall’industria italiana come sul riciclo. Nel mondo ceramico sono stati fatti due miliardi di investimenti, che diventano invani se l’asticella si alza ancora. Questa industria ha fatto i compiti a casa", rivendica il numero uno degli industriali, convinto che l’Italia non possa fare a meno in
futuro dell’energia nucleare.
Nel frattempo la preoccupazione è per il sistema Ets (il sistema internazionale per lo scambio di quote di emissione). "È una questione importantisisma per il settore: è un sistema impraticabile, ci sono storture all’interno della attuale regolamentazione che fanno male al nostro settore", contesta Ciarrocchi.
Il Cersaie è anche l’occasione per fare il punto sull’andamento del settore. "Scontiamo alcune situazioni di crisi al livello internazionale, a cominciare dai conflitti in Ucraina e in Isreale. Sul mercato nazionale il post-superbonus incide. Il primo semestre 2024 ci vede con un’invarianza generalizzata dei volumi, ma i fatturati sono scesi. È una fase che mette tutti a dura prova, ma il nostro settore resta molto competitivo", spiega il numero uno di Confindustria ceramica. "Manteniamo le posizioni rispetto al 2023, anzi abbiamo segnali di un aumento delle esportazioni verso gli Stati Uniti. Abbiamo le spalle forti. Al Cersaie ci sono novità di qualità: le piastrelle dei produttori italiani che sono in mostra qui non le vedremo mai da nessuna altra parte", assicura Ciarrocchi.