Cesare Cremonini: "Ragazzi, un bacio grande. Il Sant’Orsola per me è un ospedale speciale"

Il video del cantautore spopola sul web: "Mando un abbraccio agli infermieri e agli operatori sanitari del padiglione 25". Al ’Carlino’ scrive così: "Quando potrò li andrò a incontrare. Mio padre fino al suo ultimo giorno di vita è stato curato lì"

Cesare Cremonini

Cesare Cremonini

Bologna, 8 aprile 2021 - La vicinanza si trasmette in tanti modi. Cesare Cremonini sceglie i social e invia un video al Sant’Orsola. "Voglio mandare un saluto e un grande abbraccio a tutti i ragazzi e le ragazze che lavorano come infermieri e operatori sanitari al padiglione 25 del Sant’Orsola". Il cantautore si rivolge così, sorridendo, ai destinatari del messaggio. Per il musicista, il Policlinico è "un ospedale speciale per tutta la città  e per me anche". Infine, i saluti: "Un abbraccio grande ragazzi". Poi manda un bacio e conclude: "Da Cesare". Il video è stato postato sulla pagina Facebook del Policlinico e poi condiviso anche sul profilo del governatore Stefano Bonaccini, dove in poche ore ha superato le 18mila visualizzazioni.  Non resta che applaudire. Donatella Barbetta

*** Da molti anni seguo da vicino, e quando è possibile, collaboro con l’ospedale Sant’Orsola di Bologna, con i suoi medici e con il personale sanitario della struttura ospedaliera, con cui ho instaurato un rapporto molto speciale che si è concretizzato con l’asta benefica per le luminarie di via d’Azeglio nel 2019. La fondazione Sant’Orsola è un riferimento importantissimo per il supporto e la cura dei malati e delle loro famiglie.

Sono molto amico di alcuni medici, tra cui il dottor Gabriele Bronzetti, cardiologo dell’infanzia del Sant’Orsola. Ma non solo. Mio padre fino al suo ultimo giorno di vita è stato curato in quella struttura e non finirò mai di ringraziare i medici e gli infermieri della terapia intensiva così come quelli del Pronto soccorso e della rianimazione.

Come bolognese sono orgoglioso e profondamente grato per il loro lavoro. Il Sant’Orsola è una vera e propria città nella città, che offre a moltissime famiglie che vengono da ogni parte di Italia un servizio unico tra i più avanzati in Italia.  

Per questo ho mandato un piccolo messaggio di affetto a Gianni, capo infermiere del padiglione 25, e ai suoi ragazzi e alle sue ragazze. Mi hanno contattato per un saluto e farlo mi è sembrato il minimo. Spero, quando sarà finita questa brutta situazione, di poterli incontrare e salutare di persona.

di CESARE CREMONINI

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