Cessione dell’Ortopedia. Gli infermieri avvertono l’Ausl: "Siamo pronti ad azioni legali"

Cesare Ciaccia del sindacato Nursing Up sulla riforma del settore che passa tutto sotto il Rizzoli "I lavoratori perdono gli scatti di anzianità, la mobilità interna e la possibilità di carriera".

Cessione dell’Ortopedia. Gli infermieri avvertono l’Ausl: "Siamo pronti ad azioni legali"

Cesare Ciaccia, Nursing Up Bologna

"La cessione del ramo d’azienda che comprende tutta l’Ortopedia dell’Ausl è per noi incomprensibile. È il frutto del mancato turnover della dirigenza medica e non può essere a discapito e penalizzare i lavoratori del comparto. Come sindacato non possiamo accettare tutto ciò e avvieremo azioni legali, là dove i lavoratori e colleghi vengano forzati in un cambio di contratto che leda e penalizzi il loro percorso lavorativo". Il sindacato degli infermieri, Nursing Up, attraverso il rappresentante sindacale per Bologna, Cesare Ciaccia, manda all’Azienda Usl un messaggio molto chiaro precisando che i dipendenti del comparto (un centinaio) "subirebbero mancati riconoscimenti di anzianità, blocchi contrattuali sulle mobilità extraziendali, impossibilità di esercitare anche una mobilità intraziendale. Si perderebbero riconoscimenti economici, oltre a non poter più decidere dove lavorare".

"Accettiamo questo rinvio di data da parte dell’azienda (c’era un incontro con i sindacati fissato per domani, ma è stato rinviato a dopo l’estate, ndr) perché questo tema dovrà essere affrontato con i giusti e dovuti tempi e non in fretta e furia com’è partito, ma soprattutto non deve essere dato già per scontato – sottolinea il rappresentante sindacale –. Il Nursing Up si oppone a questa manovra che per l’ennesima volta non tiene conto e penalizza gli infermieri e tutti i lavoratori del comparto. In un momento storico dove mancano gli Infermieri, dove si parla tanto di rendere attrattiva la professione, dove si reperiscono risorse dal altri paesi, come si fa ad obbligare intere equipe a cambi di contratto e rischiando di perderli? Poi non ci lamentiamo se sempre più professionisti decidono di licenziarsi, scegliendo realtà dove vengono valorizzati e non trattati in questo modo".

Monica Raschi