Checco Coniglio, 80 anni di jazz "Dove festeggio? In cantina"

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Checco Coniglio, domani (oggi, ndr) compie 80 anni: come si sente?

"L’effetto è un po’ ambiguo Mi sento bene, sono anche più impegnato di qualche anno fa e questo è il segreto per mantenersi attivi. E poi non potevo non festeggiare il compleanno nella nostra splendida cantina". Una vita dedita alla musica quella di Checco Coniglio, nato sotto le Torri il 22 maggio del ‘42. Una vita di studi, concerti, festival, corsi, lezioni e, soprattutto, tanti amici. Come ricorda lui: "Fa effetto arrivare a 80 anni e penso ai tanti coetanei, o giù di lì, che ci hanno lasciato: da Gianni Cavina a Ciccio Foresti". Una vita dedita al jazz, ovviamente: stasera festeggerà insieme a famigliari, colleghi, amici di una vita nella storica cantina di via Cesare Battisti della Doctor Dixie Jazz Band, da poco completamente ristrutturata e rimessa in sesto per ospitare concerti ed eventi.

Sarà una festa?

"Certamente, prima si cenerà. Poi, spazio alla musica".

Parlava di un effetto duplice, ambiguo: ci dica di più...

"Da un lato, banalmente, mi fa piacere passare una serata con tutti gli amici possibili immaginabili: saremo 80".

Ottanta come gli anni?

"È la capienza massima del locale. Ho voluto farlo in cantina perché è il posto ideale e ci tengo a ringraziare la proprietà, la marchesa Serafini e sua figlia, per tutto l’aiuto".

E dall’altro lato, invece?

"Gli 80 anni sono la soglia dell’ultimo tratto di vita. Sì, sono ancora impegnato e ormai sono diventato anche un conferenziere: mi chiedono di fare tanti incontri".

Racconta il jazz, quindi la sua vita, immagino...

"Ho iniziato l’attività jazzistica nel ‘58, a Bologna, quando il genere è nato. Poi ho continuato fino ai giorni nostri: lo definisco un piacere, un privilegio, una fortuna".

Francesco Moroni

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