"Chi amministra banalizza l’uso della droga: una vergogna"

"Se chi organizza certi eventi parlasse con i medici, forse direbbe meno stupidaggini". La tossicologa Elia del Borrello va giù durissima. E definisce l’incontro in Montagnola, per la presentazione del libro ‘Mamma mi faccio le canne’ sponsorizzato dal consigliere sardina Mattia Santori, "frutto di una banalizzazione che fa gli stessi danni delle droghe. Che leggere, oggi, si informino, non sono più".

Dottoressa Del Borrello, lei ha modo ogni giorno di analizzare le sostanze che girano in città: cosa fumano i ragazzi?

"Per parlare solo di percentuali di principio attivo, ci sono degli hashish che arrivano al 45%, quando prima andavano dal 3 al 10%. E la marijuana arriva al 25%. Spesso, poi, chi spaccia addiziona queste sostanze con altre per ‘fidelizzare’ i clienti, spingendoli verso altre dipendenze. Non è un gioco da ragazzi, non è come bere una Coca-Cola".

È arrabbiata per la ‘pubblicità’ fatta a questo appuntamento?

"Molto. Sarei voluta andare, per vedere cosa dicevano. Io so di quello che parlo, loro non so. Lo so che l’assunzione di cannabis, per i giovanissimi in particolare, il cui cervello ancora non è del tutto formato, può portare a sviluppare malattie psichiatriche, forme di schizofrenia. Dire ‘le canne se le fanno tutti’ non vuol dire che non facciano male".

La Montagnola fino a qualche anno fa era il ‘regno’ degli spacciatori di marijuana in città...

"E infatti è vergognoso che chi amministra sostenga un evento simile proprio lì. È una beffa per i cittadini e per le forze dell’ordine. Per tutte quelle famiglie che hanno figli al Sert e in psichiatria. Ma quando si preferiscono i voti al bene comune va così".

Nicoletta Tempera

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