
Bologna, 27 gennaio 2023 – Imputati, indagati o condannati per reati in violazione del Codice della Strada diventeranno ‘assistenti pedonali’ a Bologna. Il capoluogo emiliano è la settima città del Paese, la seconda Città metropolitana dopo Torino, ad avviare il progetto ‘Ruote ferme, pedoni salvi’, ideato dall’Afvs - Associazione familiari e vittime della strada, con il patrocinio del Ministero della Giustizia e di Anci.
Il protocollo d’intesa è stato siglato in Comune dal comandante della Polizia Locale Romano Mignani e dalla delegata dell’associazione Silvia Frisina. Saranno 20 i primi assistenti messi a disposizione per il servizio, presi in carico dall’ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna di Bologna, con riferimento sia alla messa alla prova, sia alla pena sostitutiva per i reati di guida in stato di ebrezza alcolica e sotto effetto di stupefacenti. Dopo un periodo di breve formazione da parte degli agenti di Polizia locale, gli imputati, indagati, condannati svolgeranno funzioni di presidio degli attraversamenti pedonali a rischio, in particolare vicino alle scuole e agli uffici giudiziari.
Ognuno sarà dotato di pettorina ad alta visibilità e paletta. "È un progetto di sicurezza stradale a tutela dell’utenza più debole, con una finalità rieducativa per le persone che possono ricucire il patto violato con la società - spiega Frisina - Quale miglior modo per riparare se non sulla strada, il luogo dove hanno commesso il reato".
In altre città che hanno aderito all’iniziativa questo lavoro di pubblica utilità è svolto anche da persone che hanno commesso omicidio stradale.