Chiara Gualzetti, l'assassino: "Non moriva mai". Il Gip: "Killer lucido e senza scrupoli"

Dopo il delitto ha mandato un messaggio vocale a un'altra amica: l'ho uccisa. Aveva un appuntamento con un neuropsichiatra e portava lenti a contatto rosse

Bologna, 1 luglio 2021 - "Chiara non moriva mai" così il suo assassino ha infierito su di lei con calci e pugni fino a che il suo cuore non ha smesso di battere. Il tutto con una "ferocia e violenza inaudita", impensabile per un giovane di appena 16 anni che, comunque, il Gip del tribunale dei minori Luigi Martello definisce "capace di intedere e volere". Poi, appena compiuto l'orrendo delitto lui - che il giudice definisce senza scrupoli, senza freni inibitori e privo di ravvedimento -  ha anche mandato messaggi vocali "dal tenore inequivoco" a un'altra amica "cui raccontava quello che aveva commesso".

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Eccole le carte choc dell'orrore di Monteveglio, quelle sull'insensato omicidio della 15enne Chiara Gualzetti, trovata lunedì  morta a Monteveglio, in provincia di Bologna. Assassinata con almeno tre coltellate e a suon di botte da un amico, ora in stato di fermo al Pratello per omicidio premeditato.

I demoni e lo psichiatra

Il killer aveva già fatto tre incontri con uno psicologo e aveva una visita con un neuropsichiatra fissata in calendario, ma a quell'appuntamento non arriverà, perché prima ha ucciso Chiara. Il ragazzo, tra le altre cose, utilizzava spessissimo lenti a contatto rosse, come a voler immedesimarsi in un personaggio di una serie tv, Lucifer, a cui ha anche accennato negli interrogatori, durante i quali ha raccontato di una "presenza demoniaca" che lo spingeva alla violenza.  Ma a questo, alla confessione, è arrivato solo quando è stato messo alle strette dalle prove schiaccianti: prima ha provato a negare, a depistare le indagini dicendo che la ragazza aveva un successivo appuntamento con una altro giovane, nascondendo i vestiti, lavando le scarpe sporche di sangue e il coltello, cancellando immagini e messaggi dal cellulare.

Il gip: "Potrebbe uccidere ancora"

Secondo il gip Luigi Martello il 16enne può uccidere ancora o procurarsi del male. Esiste il concreto pericolo di reiterazione del reato, ecco perché la convalida della misura chiesta dal pm dei minori Simone Purgato. "La estrema violenza è la determinazione dimostrate durante tutto il corso dell'aggressione, che ha avuto una durata significativa, ed ha visto il giovane colpire ripetutamente con violenza con coltellate al collo, al petto ed alla gola la vittima ed infine colpirla anche con calci e soprattutto l'incapacità di autocontrollo il che rende particolarmente elevata la pericolosità attinente al rischio di reiterazione del reato", scrive infatti il Gip Martello acconsente alla custodia cautelare in carcere. Nella decisione del giudice conta anche la personalità dell'indagato "incline a seguire i propri impulsi emotivi". 

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"Ha illuso e ingannato Chiara" attirandola in trappola

Secondo gli atti il giovane killer avrebbe "illuso e ingannato" Chiara attirandola in trappola e dandole appuntamento per un giro alle 9.30 di domenica mattina. Per poi colpirla alle spalle con una prima coltellata.

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L'orrore: "Dovevo uccidere qualcuno... per stare in pace"

"Dovevo uccidere qualcuno, era l'unico modo per farmi stare in pace", le deliranti parole del ragazzo tormentato, come ha raccontato agli inquirenti. Da tempo sentiva le voci del diavolo. Samael, una figura infernale. E quel "qualcuno" è toccato a Chiara perché "mi stava sempre addosso". Domani l'autopsia sul corpo della ragazza, mentre per lui si avvicina una perizia psichiatrica. 

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