Chiara Gualzetti funerale. "Ora vola piccola"

Bologna, 8 luglio 2021 - Quindici palloncini bianchi, come gli anni di Chiara. E un cuore rosa, per quel sedicesimo compleanno che non ha fatto in tempo a compiere. Sono volati nel cielo di Monteveglio, in mezzo a un applauso commosso, fiori bianchi e tanti archi, incrociati sulla bara di legno chiaro. E hanno accompagnato l’ultimo viaggio della ragazzina, massacrata da un suo coetaneo, la mattina di domenica 27 giugno. Chiara Gualzetti riposerà per sempre al cimitero dell’Abbazia di Monteveglio. Dove è nata, dove ha vissuto la sua breve vita, dove è stata uccisa. Mamma Giusi non trattiene il pianto, mentre la bara viene portata nella chiesa di Santa Maria. Abbraccia don Ubaldo, si stringe al sindaco Daniele Ruscigno. Suo marito Vincenzo ringrazia, uno per uno, gli arcieri che, malgrado i quaranta gradi di una torrida giornata di luglio, pur di omaggiare la ‘loro’ Chiara hanno indossato i pesanti costumi medievali.

Il padre: "Quella dentro la bara non assomigliava a Chiara" - Il giallo del movente e tutte le chat cancellate - Omicidio di Chiara, la madre del killer: "Non può essere stato lui"

C’è un mondo fuori dalla chiesa di Santa Maria. Compagni di scuola, insegnanti, compaesani. Ci sono anche i carabinieri della compagnia di Borgo Panigale, con il capitano Riccardo Angeletti, e della stazione di Bazzano, guidata dal luogotenente Francesco Farina. Hanno mandato una corona di fiori. E i fiori sono ovunque. Le amiche stringono dei girasole: "Era il fiore preferito di Chiara", dicono. Lacrime e ricordi, ma anche rabbia: "Era una ragazza fragile, non l’abbiamo saputa proteggere". Tra la folla, c’è l’avvocato della famiglia Giovanni Annunziata: "Mi batterò per avere una pena per l’assassino che tenga conto di tutte le aggravanti", spiega.

In chiesa, poi, si spengono tutte le voci. Il cardinale Matteo Zuppi, che non è potuto intervenire, ha inviato una lettera per la famiglia di Chiara, che viene letta da don Ubaldo. "Desidero – si rivolge l’arcivescovo a Giusi e Vincenzo –, se possibile, incontrarvi tra qualche tempo, quando forse misureremo l’assenza con più sofferenza, per potere riflettere assieme, pregare, abbracciarci e scegliere di contrastare ogni violenza con l’amore. ‘Dio non ha creato la morte’. Non la vuole per nessuno, nemmeno per Caino", dice l’arcivescovo, che allude al perdono, ma non cita mai apertamente il sedicenne assassino di Chiara.

Una parola per lui, chiuso al Pratello a riflettere sul valore della vita che ha spezzato, la spende don Ubaldo: "Prego per il ragazzo che ha commesso questo crimine. Che il Signore si faccia sentire dentro di lui". In quel ragazzo di cui Chiara si fidava. "Papà Vincenzo ha detto che Chiara è morta piena di amore, fidandosi, perché dava amore e affetto a tutti e lo ha fatto fino alla fine – sono ancora le parole del cardinale Zuppi –. Non smetterà di farlo. La luce di Dio accende la stella luminosissima di Chiara e nel cielo la contempleremo perché anche noi possiamo uscire ‘a riveder le stelle’ dopo questa notte terribile. Nella mia prima parrocchia c’era una lapide in latino che diceva: ‘Tu che lanci le tue preghiere come frecce verso il cielo, sappi che saranno sempre ascoltate’. Ecco, oggi siamo noi a lanciare con l’arco del cuore la nostra preghiera per Chiara". E gli archi della preghiera si sono intrecciati, ieri, con gli archi del Melograno. A proteggere Chiara nel suo viaggio. Sulla bara c’è un cagnolino di peluche, messo lì da Vincenzo e Giusi per far compagnia alla loro bambina. Immobile in un sorriso largo e aperto, per sempre luminosa nei suoi 15 anni.