Bologna, 13 luglio 2021 - C’è un letto vuoto nella casetta gialla di via dell’Abbazia al civico 14. Un lenzuolo a righe con sopra bamboline e pupazzetti e accanto un collage di immagini di un angelo volato via troppo presto: Chiara Gualzetti, 15 anni. "Non è difficile.... – scrive papà Vincenzo in uno straziante post sulla pagina Facebook dedicata alla figlia uccisa da un coetaneo nell’ultima maledetta domenica di giugno – Bisogna solo prendere atto che per il futuro sarà sempre così. Stare o tornare a casa e trovare il letto di mia figlia vuoto. Andare a letto e svegliarsi così".
Nel nulla. Senza quell’amatissima ragazza che gli sorride in un’altra fotografia sul comodino, davanti a un piccolo scrigno in legno e altri oggetti cari a lei. Immagini fortissime che la famiglia ha voluto condividere con i tanti amici che si sono stretti attorno ai Gualzetti dal giorno dell’orrore.
Dal giorno della sua scomparsa, è nata la pagina social ’Vincenzo e Giusi’, dove i genitori ogni giorno regalano un pizzico della loro intimità con immagini di Chiara bambina, di Chiara con l’arco, di Chiara premiata e sorridente, di Chiara addormentata con gli occhioni grandi di papà che la osservano dolcemente. C’è chi le dedica canzoni, disegni, ritratti, o una semplice buonanotte "perché sono sicura – scrive Paola – che tu la riceverai. Tu sei viva nel cuore di tutti noi". Così bella come Dio crea, è un altro post della famiglia con disegnato un cuore gigante ai piedi della loro bambina vestita da arciere. In un’altra pagina dedicata alla ragazza, ’Giustizia per Chiara’, i messaggi sono continui: "Un letto rifatto – così Simona riprendendo la foto del letto vuoto della 15enne – che non verrà più disfatto, una libreria piena di libri che non verranno più aperti, un armadio di vestiti che non verranno più indossati, una tavola apparecchiata con un posto che non verrà mai più occupato. Mai più, perché qualcuno ha deciso così".
Sedici anni già compiuti, dal 28 giugno è al Pratello, in una cella in isolamento. Non ha incontrato nessuno, continua a non parlare con gli agenti, mangia, guarda la tv e tace. L’accusa è devastante: omicidio premeditato, rischia 30 anni. Con la procura che ha disposto una perizia psichiatrica per quel "demone che sento dentro da tempo" e che gli avrebbe detto di uccidere. Così ha raccontato ai carabinieri quando è crollato, dopo 24 ore di silenzi, chat cancellate, depistaggi. I primi incontri con i periti sono già iniziati, i risultati si sapranno tra oltre tre mesi. Solo allora si capirà se quei demoni sono davvero ’presenti’ nella sua mente o se, come sostiene convinta la famiglia di Chiara, quelle parole sanno tanto di strategia.
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