Chiara Gualzetti omicidio, le lacrime del padre "Soddisfatti, ma mia figlia non tornerà"

Vincenzo non nasconde una punta di amarezza: "Ma possiamo dire che è stata fatta giustizia"

Bologna, 27 luglio 2022 - "La giustizia per me è un’altra cosa, ma sì, possiamo dire che giustizia è stata fatta. È una sentenza esemplare, ringrazio tutti quelli che hanno lavorato a questo processo, sono stati perfetti". Si è lasciato andare a un pianto liberatorio ma amaro, Vincenzo Gualzetti, quando, dopo otto ore in piedi fuori dal tribunale per i minorenni del Pratello, ha saputo dal proprio avvocato, Giovanni Annunziata, che il killer di sua figlia Chiara era stato condannato a sedici anni e quattro mesi. Lacrime di adrenalina, dolore e un po’ di amarezza. Sedici anni e quattro mesi: in linea con quanto richiesto dalla Procura e praticamente il massimo della pena consentita dall’ordinamento minorile e dal rito abbreviato scelto dall’imputato. Ma non abbastanza, nel cuore dei genitori che hanno perso l’unica figlia.

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Vincenzo Gualzetti, si commuove dopo aver sentito la condanna dell’assassino di sua figlia
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La perizia sul killer: "Deficit di empatia e nessun rimorso"

"Chiara non c’è più, questa condanna non me la ridarà. Capisco sia una sentenza esemplare, il massimo previsto dall’ordinamento italiano, ma da genitore avrei sperato in qualcosa di più. È stata fatta giustizia? Bella domanda, per me il concetto è un’altra cosa... ma sì, possiamo dire di sì", si commuove il papà. Che racconta che alla moglie Giusy, ancora ricoverata in ospedale dopo una grave malattia, dirà "che non si poteva ottenere di più, dobbiamo accettarlo. Abbiamo avuto una bella sentenza. Ma con l’associazione fondata in memoria di Chiara abbiamo il sogno di batterci per cambiare le cose, dal punto di vista legislativo, perché altri genitori non si debbano trovare nella nostra stessa situazione".

Ora, prosegue Vincenzo, "dare un senso alla morte di mia figlia è l’unico obiettivo della mia vita, vorrei riuscire a modificare la legge italiana sulle pene nei confronti dei minorenni, anche alla luce del recente dilagare di violenza minorile". Mentre sulla famiglia del giovane imputato recrimina: "Mi conoscono da anni, conoscevano Chiara, e mai da loro è arrivata una parola, un cenno. Un’ulteriore amarezza".

L’avvocato della famiglia Gualzetti, Giovanni Annunziata, si dice "soddisfatto della sentenza e dell’ottimo lavoro della Procura, che ha ricostruito con precisione la dinamica della vicenda (guarda il video). È chiaro che la condanna è fortemente condizionata dal processo minorile, con una sorta di automatismo di privilegi riconosciuti ai minori che pur sacrosanti, in un caso come questo, con confessione, depistaggi, premeditazione ed efferatezza, penso andrebbero rivisti".

La difesa dal canto suo attenderà "di leggere le motivazioni, tra 50 giorni, per valutare un appello, idea non certo peregrina – così l’avvocato Tanja Fonzari –, anche per capire come mai alcune questioni da noi presentate in aula non sono state accolte. Ora, il mio assistito è molto scosso, così come lo è stato durante tutte le udienze di questo processo, ma gli parlerò più approfonditamente nei prossimi giorni. Sua madre è stata investita da grida di scherno all’uscita dal tribunale, un comportamento che stigmatizzo completamente: anche per un clima come questo abbiamo tenuto il massimo riserbo sulla vicenda".

 

 

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