Pianoro, sequestrato lo studio di un chirurgo estetico

Blitz dei Nas nella frazione di Rastignano, il medico è accusato di avere svolto nell'ambulatorio attività di tipo chirurgico senza le dovute autorizzazioni

Pianoro, sequestrato lo studio di un noto chirurgo estetico (foto d'archivio)

Pianoro, sequestrato lo studio di un noto chirurgo estetico (foto d'archivio)

Pianoro (Bologna), 13 febbraio 2019 - Blitz dei Nas ieri mattina a Rastignano, frazione di Pianoro: i militari hanno sequestrato lo studio di un noto chirurgo estetico della zona.  Si tratta di sequestro penale, legato a una vicenda nata nel 2017, quando i militari fecero un primo accertamento nello studio medico e rilevarono il caso di un paziente al quale erano stati messi alcuni punti di sutura.

Fu disposto un primo sequestro probatorio, che il tribunale del Riesame annullò, e in seguito il pm Domenico Ambrosino chiese e ottenne un sequestro preventivo, revocato a settembre anche perché nel frattempo il medico aveva aperto un altro ambulatorio a Reggio Emilia.

L'accusa è di avere svolto nell'ambulatorio attività di tipo chirurgico senza le dovute autorizzazioni. La difesa del professionista, assistito dall'avvocato Fabio Chiarini, sostiene invece che quella svolta nello studio è attività 'microinvasiva', ad esempio piccole punture, e per questo ha già fatto un ricorso al Riesame.

Qualche settimana fa, al professionista è arrivato l'avviso di chiusura indagini, atto che di solito precede la richiesta di giudizio, e nei giorni scorsi è stato notificato un altro sequestro dell'ambulatorio. A quanto si apprende, il nuovo provvedimento nasce dal fatto che altre persone avrebbero segnalato la presunta attività chirurgica, che la difesa smentisce. In passato, lo stesso medico estetico fu imputato per lesioni colpose gravissime ai danni di una paziente che ebbe in cura nel 2006.

L'accusa che gli veniva mossa era di aver fatto iniezioni alla donna, che aveva chiesto di attenuare le rughe sul viso, utilizzando nei trattamenti ambulatoriali il silicone liquido, sostanza vietata dal 1993. Le infiltrazioni, come aveva riconosciuto la sentenza del tribunale di Bologna nel 2011, avevano provocato uno sfregio permanente al volto della donna. Il reato è stato tuttavia dichiarato estinto per prescrizione dalla Corte di Appello, che ha prosciolto il medico a marzo 2017. 

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