GABRIELE MIGNARDI
Cronaca

Chiusura Cau a Bologna, ecco i sindaci che dicono no e perché

Matteo Ruggeri, Roberto Parmeggiani, Davide Dall'Omo, Monica Cinti e Milena Zanna (primi cittadini del distretto Reno Lavino Samoggia) hanno firmato un documento con tutte le istanze che presenteranno all’assessorato regionale alla Salute e alla direttrice generale dell’Ausl Bologna

Il Cau di Casalecchio di Reno ha pochi accessi notturni, quindi è tra quelli i cui servizi vanno verso la chiusura dopo le 22

Il Cau di Casalecchio di Reno ha pochi accessi notturni, quindi è tra quelli i cui servizi vanno verso la chiusura dopo le 22

Bologna, 2 giungo 2025 – Sbagliato ridimensionare ruoli e orari del Cau di Casalecchio e del Pronto soccorso di Bazzano.

Cinque sindaci e cinque no al riordino territoriale socio sanitario annunciato da Regione e Azienda Usl di Bologna che prevede il ridimensionamento del Cau inaugurato meno di due anni fa alla Casa della comunità di Casalecchio, del quale è prevista la chiusura durante le ore notturne con un ritorno al servizio di guardia medica, e della revisione del modello di risposta all’urgenza del Pronto soccorso dell’ospedale di Bazzano con la sua trasformazione in punto di primo intervento.

Con un documento che unisce i sindaci del distretto Reno Lavino Samoggia Matteo Ruggeri, Roberto Parmeggiani, Davide Dall'Omo, Monica Cinti e Milena Zanna (tutti espressioni di maggioranze a guida Pd) esprimono "la più ferma contrarietà all'ipotesi di riordino territoriale socio sanitario. Una decisione che, se confermata, rappresenterebbe un colpo durissimo per tutto il nostro territorio e per la salute dei suoi 113mila abitanti oltre a quelli residenti nei comuni limitrofi”.

Le istanze contenute nella lettera verranno portate in Regione all’incontro fissato giovedì prossimo con l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi e la direttrice dell’Azienda Usl di Bologna, Anna Maria Petrini.

"Una chiusura notturna del Cau di Casalecchio – sostengono i sindaci – ridurrebbe drasticamente l’accessibilità ai servizi sanitari di base per una popolazione numerosa, in un territorio strategico e densamente abitato come quello della prima cintura bolognese. Il Cau è nato con l’obiettivo di alleggerire il carico dei Pronto soccorso e offrire una risposta immediata e vicina ai bisogni di assistenza non differibile dei cittadini. Tornare oggi a un servizio limitato alle sole ore diurne, dopo un investimento economico e organizzativo significativo, appare un passo indietro ingiustificato”.

No secco anche al 'declassamento' del servizio al Pronto soccorso del Dossetti alla risposta ai soli casi meno gravi: "Il pronto soccorso di Bazzano – sostengono i sindaci – è da sempre il punto di riferimento per l’intero distretto. La sua rimodulazione costringerebbe pazienti anche in situazioni critiche a raggiungere il pronto soccorso del Maggiore di Bologna o dell’ospedale di Vignola: strutture molto più distanti e difficilmente raggiungibili in tempi brevi soprattutto dalle località di collina con il rischio concreto di non arrivare in tempo”.

Senza poi considerare, proseguono i cinque primi cittadini, che “le ambulanze chiamate per le emergenze sarebbero poi impegnate in tragitti molto più lunghi e non disponibili per altri interventi sul territorio, con un evidente allungamento dei tempi di attesa e conseguente pericolo per la vita delle persone”.