Chiusura ristoranti Bologna. "Siamo vicini alla disperazione"

La protesta dei titolari di osterie e trattorie per chiedere al governo di "non spegnere l'economia"

Dpcm, la protesta davanti alla Cna

Dpcm, la protesta davanti alla Cna

Bologna, 27 ottobre 2020 - "Il mio ristorante fa il 95% del fatturato alla sera. A luglio avevo assunto due persone sperando in una ripresa del settore, e ora devo pagarle, senza però avere incasso. Siamo vicini alla disperazione". Sono le parole di Mario Ferrara, chef e titolare del ristorante Scaccomatto agli Orti di Bologna, che questa mattina ha partecipato, insieme ad una quarantina di artigiani e piccoli imprenditori, al flash mob organizzato da Cna Bologna (video) per chiedere al Governo di "non spegnere l'economia".

E nella 'città del cibo' gran parte dell'economia è mossa dai tanti ristoranti e osterie che costellano le vie del centro, che ora però stanno affrontando un momento molto difficile, anche i più noti. "Sono mesi che ci chiedono di fare sacrifici e li stiamo facendo- dice Ferrara- i nostri clienti ci sono vicini anche se devono anche smetterla di fare questo terrorismo continuando a dire 'state in casa', dovrebbero dire invece 'andate nei posti sicuri', perchè devono dire di non venire?".

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A pochi minuti di strada da Scaccomatto, c'è l'Osteria dell'Orsa, ormai un'istituzione della cultura gastronomica bolognese che in 40 anni di attività oggi è attiva con quattro punti ristoro in città. "Diamo lavoro a circa 70 dipendenti, ma ora siamo costretti a lasciarne a casa circa la metà", dice Marco Orienti, titolare dell'osteria, spiegando che soltanto in una settimana (dal dpcm della scorsa, ndr) i suoi ristoranti hanno perso il 50% del fatturato, che in realta' gia' aveva il -70% da inizio pandemia.

Chiudendo noi, chiudiamo tutto", rincara Paolo Carati, titolare della trattoria Caminetto D'Oro e presidente Cna Area Bologna Città. "Non si creda che mangiare a casa, e quindi fare la spesa al supermercato mantenga in vita una filiera di eccellenza. I prezzi messi in campo dalla grande distribuzione contribuiscono a far morire la qualità, perchè sono troppoo bassi", aggiunge Carati.

Intanto, anche sul web non mancano gli appelli. "Adottateci", scrivono i ragazzi della Confraternita dell'Uva in via Cartoleria, che oltre che ad bar è anche una libreria solita ad organizzare presentazioni ed incontri. E perciò, doppiamente colpita dall'ultimo dpcm. "La sfangheremo anche questa volta" ma nel frattempo "ve lo diciamo senza mezzi termini: adottateci" perchè "la confraternita è casa: per fare colazione, per un buon pranzo, per un bicchiere o un aperitivo... sul presto e per fare scorta di libri".

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