’Ciak si gira’, alla Rocchetta arriva Pupi Avati

La rassegna dedicata ai registi che hanno un legame con l’Appennino permette anche di scoprire i luoghi dove sono state girate le scene

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Natura, paesaggi suggestivi, ma anche storia, cultura, tradizioni di un tempo passato: è quanto viene scoperto dall’occhio prospettico della cinepresa di Ciak si gira! rassegna dedicata a grandi registi che hanno un forte e particolare legame con l’Appennino bolognese. Ogni appuntamento della rassegna permette di scoprire, tramite un percorso trekking, alcuni dei luoghi e dei luoghi più suggestivi protagonisti del grande schermo. Diverse sono le date dedicate a Pupi Avati, che oltre ad avere origini montanare, mantiene un forte legame con questo territorio, infatti, sono tanti i film girati e ambientati in Appennino.

Il percorso permette di raggiungere da una prospettiva particolare, una delle protagoniste della rassegna cinematografica: la Rocchetta Mattei. Questo castello fiabesco che incanta e stupisce compare all’improvviso con il suo profilo inconfondibile fatto di guglie dorate. Il prossimo appuntamento della rassegna sarà venerdì alla Rocchetta Mattei con Pupi Avati.

Come da caratteristica la proiezione del film sarà preceduta da trekking d’autore. La partenza è alle 18 da Riola. Alle 21,30 la proiezione del cortometraggio ’Il nascondiglio del tempo’ di Cesare Bastelli, ideazione e sceneggiatura di Pupi Avati. Alle 22 la proiezione di ’Storia di ragazzi e ragazze’ di Pupi Avati. L’evento è gratuito ma con prenotazione obbligatoria (entro 24 ore prima) all’indirizzo marco.tamarri@unioneappennino.bo.it..

Venerdì scorso, invece, a Marzabotto la rassegna è stata dedicata a Giorgio Diritti che ha vinto numerosi premi tra cui il David di Donatello come miglior film nel 2010 con “L’uomo che verrà”, che racconta una delle pagine più tragiche della Guerra di Liberazione e della nostra storia nazionale: i tragici eventi dell’autunno del 1944 che hanno portato all’eccidio di Monte Sole, con la strage di centinaia di innocenti da parte delle truppe nazifasciste. La serata è stata introdotta dalla protagonista Greta Zuccheri Montanari. La pellicola, infatti, è ambientata nel 1944 e racconta gli eventi antecedenti la “Strage di Marzabotto” visti attraverso gli occhi di Martina, una bambina di 8 anni. "Ero piccola quando sono stata scelta da Giorgio Diritti come protagonista del film e non conoscevo bene i fatti accaduti a Marzabotto, forse il fatto che la storia mi è stata raccontata per essere recitata me l’ha fatta vivere in modo meno angosciante” meno traumatico" ha spiegato l’attrice bolognese.

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