Ciak si spara: la Bolognina trema

Una scena d’azione di ’Coliandro’ in notturna. Il presidente del quartiere su Facebook: "È solo un film"

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di Benedetta Cucci

Uno sparo nel buio: Coliandro è di nuovo in Bolognina.

Sono le 11 di sera di martedì, il coprifuoco rende tutto ancor più silenzioso, perché in giro non c’è veramente nessuno. Ma ad un tratto, chi abita nel quartiere – da via Fioravanti a via Carracci e fino a tutte le stradine che si diramano nel cuore del rione felsineo, attraversando via Matteotti – ed è ancora sveglio sente in lontananza prima uno, poi due, fino a quattro colpi di arma da fuoco.

La cosa strana è che questi colpi si ripetono un po’ di volte, dopo una pausa.... e in effetti, in mezzo, a contenerne la distanza, ci sono di veri tempi registici, messi in scena dai fratelli Antonio e Marco Manetti, che sono arrivati in via Delfino Insolera, alle spalle di piazza Liber Paradisus, nella zona nuova sorvegliata a vista dalla Trilogia Navile, un po’ dopo l’imbrunire.

Si gira in serata un episodio dell’Ispettore Coliandro, dalle 22.30 alle 3 di notte, e la scena clou di un episodio dell’ottava stagione, è quella di una sparatoria, che vede protagonista Stefano Pesce, attore bolognese già interprete di varie serie televisive (Tutti i rumori del mondo, Il commissaro De Luca, Incantesimo 4, Distretto di Polizia 9) e film quali Da zero a dieci" di Luciano Ligabue, dove interpretaa il ruolo di Freccia, protagonista del precedente film del rocker di Reggio.

In un set dei più contenuti, che ruba solo una fetta di strada alla via sorta da pochi anni alle spalle del nuovo Comune, c’è un furgone bianco, teli neri che delimitano la scena, l’operatore, alcuni giovani attori, i Manetti e Pesce: giacca di pelle da motociclista, jeans, stivaletto e pistola, il suo ruolo è quello di un poliziotto. E Coliandro, al secolo Giampaolo Morelli, stasera, non c’è. In questa manciata di metri si fa la fiction, con le sue tecniche sorprendenti nella loro semplicità.

Il furgone deve dare l’idea del movimento, magari su una strada dissestata e allora, all’altezza del cofano, ci sono persone che lo muovono su e giù. Ad un tratto viene aperto nella parte posteriore e parte un colpo di pistola, che, inizialmente è mimato con la bocca: "pum, pum, pum, pum". Finché non arriva l’addetto al trasporto delle pistole di scena e ciak, si gira.

Alle spalle di questa strada secondaria buia, perfetta per girare questo momento di fiction ad alta tensione e rumore, i palazzoni del Comune, con le finestre illuminate che creano una scenografia naturale e monumentale: e la Bolognina sembra una metropoli, l’altrove, un non luogo perfetto, tutto il contrario di questo quartiere così connotato e unico.

La scena viene ripetuta un po’ di volte, perché ad ogni finale i Manetti esclamano: "C’è da fare solo qualche piccola correzione". Ma sappiamo che loro hanno bene in mente dove vogliono arrivare. Sono dei perfezionisti e non ritorneranno sulle piccole correzioni, se non quando queste saranno esaurite. Il che può voler dire altre ore.

Nel frattempo, nel quartiere, chissà cosa staranno pensando gli abitanti. Almeno quelli che non hanno letto il post su Facebook del presidente del quartiere Navile, Daniele Ara la mattina stessa: "Questo pomeriggio nella zona di via Delfino Insolera, dalle ore 17 fino alle 3 di notte, si terranno le riprese della nuova serie de L’ispettore Coliandro. La sceneggiatura prevede appunto una sparatoria con armi da fuoco di scena. La produzione ha già avvisato la Questura".

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