Il grande striscione con la scritta ‘Leoncina’, e sotto le lettere degli amici, ha accolto una folla di persone, che ieri mattina, ha gremito la piazza davanti alla chiesa di San Pietro in Casale. Con le mascherine e distanziati, parenti e compagni di scuola, composti e uno alla volta, sono entrati nel tempio per dare l’ultimo saluto a Lea Ponara, la 20enne deceduta a causa di un malore improvviso nella notte tra venerdì e sabato scorsi.
Oltre ai genitori Tommaso e Rafaela, nelle prime file della chiesa, c’era il fidanzato della ragazza e le migliori amiche.
Il parroco don Dante Martelli, nella sua omelia, ha cercato di confortare i tanti giovani presenti: "Lea stava valorizzando al massimo la propria esistenza, anche con un progetto di vita con il fidanzato. La ragazza continuerà a essere importante per gli amici, ma in un modo diverso. Niente può togliere l’amore di questa ragazza, che resta definitivo. Certo Lea mancherà ad amici e parenti, ma un giorno ci rincontreremo tutti definitivamente".
Dopo l’omelia del parroco si sono avvicendati le lettere e i discorsi delle amiche e del fidanzato della ragazza.
"Lea resterà nei nostri cuori e accompagnerà sempre il nostro cammino. Il Signore non disperderà i semi dell’amore che lei ha lasciato", ha sottolineato un’amica.
Un’altra ragazza ha ricordato quando ha conosciuto la giovane: "La prima cosa che mi ha colpito di lei fu la dolcezza. Ora diventerà una stella meravigliosa che brillerà da lassù".
Un’altra amica si è soffermata sulla generosità di Ponara: "Mi è sempre stata vicina quando avevo bisogno. Quando ci sarà una giornata di sole capirò che lea mi sta sorridendo". E poi, infine, un’altra amica della Ponara ha invitato tutti i presenti a ‘fare un esercizio’: "Lei avrebbe voluto che ognuno di noi, in ogni giorno, trovasse qualcosa di bello. Avrebbe voluto che fossimo felici anche in questo giorno".
Matteo Radogna
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