Bologna, sì alla ciclabile di via Frassinago. Rivoluzione in zona Saragozza

Cambia il senso di marcia in Santa Caterina e in parte di Ca’ Selvatica

Il flash mob dei genitori che chiedono la preferenziale

Il flash mob dei genitori che chiedono la preferenziale

Bologna, 10 novembre 2018 - I genitori di via Frassinago hanno vinto la loro battaglia. La ciclabile contromano si farà. Il progetto è stato presentato l’altra sera dall’assessore Irene Priolo e ha già ricevuto l’ok del quartiere Costa-Saragozza, anche i fondi ci sono già e i lavori potrebbero partire e concludersi nel corso del prossimo anno. L’intervento, però, non sarà l’unico: comporterà il cambio di senso di marcia di due strade (via Santa Caterina e parte di via Ca’ Selvatica) e l’addio al doppio senso in via Urbana, una modifica necessaria per recuperare i posti auto che andranno persi in Frassinago. Le due strade non sono, però, vicinissime ed è facile prevedere che i malumori tra residenti e commercianti non mancheranno.

La vicenda era nata nello scorso marzo, quando alcune mamme delle materne di via Ca’ Selvatica e via Nosadella erano state multate da vigili in borghese mentre risalivano via Frassinago contromano, per evitare il passaggio sui viali. «È vero, abbiamo sbagliato, ma non ci sono alternative: e ai 20 all’ora è difficile essere pericolosi», avevano risposto, dando il là anche a un flashmob di protesta per chiedere la realizzazione della ciclabile. Otto mesi dopo, il risultato è stato portato a casa. La corsia per le bici sarà realizzata solo nella prima parte della strada, fino all’incrocio con Ca’ Selvatica appunto, con tanti di fittoni per proteggerla dal parcheggio selvaggio. Ma grazie all’inversione dei sensi di marcia, le due ruote avranno un comodo passaggio per raggiungere via Sant’Isaia da via Saragozza, esattamente ciò che mancava.

La decina di posti auto che andrà perduta sarà recuperata con la modifica a senso unico di via Urbana (direzione via d’Azeglio), che porterà anzi a un saldo positivo di circa 10 parcheggi in più rispetto a oggi. Soddisfatto il presidente del quartiere, Lorenzo Cipriani: «La proposta tiene conto delle nostre richieste ed è molto equilibrata, evitando qualsiasi contrapposizione tra le varie tipologie di utenti della strada». Esulta anche l’ex assessore (e oggi consigliere comunale) Andrea Colombo che rivendica la paternità della battaglia: «Allora era vero che non si trattava di ‘ciclisti selvaggi’, ma solo di mamme e papà che chiedono di poter accompagnare i propri bimbi in sicurezza a scuola». In cantiere ci sono anche altri progetti: in via dell’Industria, tra Lavino e Borgo Panigale e anche lungo via Stalingrado. Ma Simona Larghetti, portavoce della Consulta della bicicletta, è critica: «Perché il Comune parte dalle periferie, quando la priorità sarebbero le zone centrali della città?».

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