Assegnato il bando, ex Cie ai soliti noti

La Prefettura ha diramato la graduatoria per la gestione del Centro di prima accoglienza. Confermate le stesse coop dal 2014

Un momento dell'arrivo dei migranti all'hub (foto repertorio)

Un momento dell'arrivo dei migranti all'hub (foto repertorio)

Bologna, 27 settembre 2016 - Una conferma su tutta la linea: la gestione dell’hub migranti di via Mattei continuerà a parlare emiliano-romagnolo. Martedì 20 la Prefettura ha diramato ai concorrenti la graduatoria definitiva del bando per la gestione trimestrale (ma prorogabile) del Centro di prima accoglienza, dal 1° ottobre al 31 dicembre. E ad aggiudicarsi la gara è stato il raggruppamento temporaneo d’imprese che dal luglio 2014 si sta occupando dell’ex Cie: la coop sociale L’Arcolaio, Lai Momo, Camelot e Mondodonna.

Una vittoria su altri due partecipanti arrivata sul filo di lana, visto che lo scarto dal secondo potenziale gestore è di soli 2,56 punti e che ha già fatto scattare una richiesta d’accesso agli atti. Di impugnazioni al Tar – e relative sospensive – al momento non si parla ancora, ma l’ipotesi è più che concreta.

Un passo indietro. Il 29 agosto si sono chiusi i termini del bando per la struttura di via Mattei. A 35 euro al giorno per richiedente asilo, venivano messi a gara 275 posti letto – anche se le la capacità, in estate, ha dimostrato di poter arrivare a 700 persone con le tende montate in cortile – per un totale di circa 885mila euro (iva esclusa).

La procedura adottata dalla Prefettura per il bando è stata quella dell’offerta economicamente più vantaggiosa così costruita: fino a un massimo di 30 punti per il ribasso offerto rispetto ai 35 euro a migrante (offerta economica) e fino a 70 punti per il progetto complessivo di gestione presentato (offerta tecnica).

Al bando hanno risposto tre soggetti, tutti ammessi e alla fine il raggruppamento vincitore si è aggiudicato l’appalto con un punteggio di 88,66, contro gli 86,10 punti della coop trapanese Badia Grande e gli 80 dell’associazione temporanea d’impresa palermitana costituita dalle coop Azione Sociale e Ippocrate. Guardando però i punteggi, quella di Lai Momo e soci risulta essere l’offerta economica meno vantaggiosa: circa 33,50 euro a migrante, ottenendo un punteggio di 23,41/30, mentre i secondi arrivati un punteggio di 29,85/30 offrendo meno di 28 euro per migrante. La differenza l’ha fatta l’offerta tecnica: 65,25 punti per il raggruppamento vincitore contro i 56,25 di Badia Grande.

"Abbiamo chiesto un accesso agli atti e dal verbale della commissione si evince che noi abbiamo avuto 9 punti per la parte riguardante la gestione amministrativa, mentre i vincitori 19 – spiega Antonio Manca, presidente di Badia Grande, coop che dal 2007 opera nel settore dell’accoglienza migranti gestendo Sprar, Cie e Cas –: quelli sono i 10 punti che differenziano l’offerta tecnica della nostra realtà dai primi. Non sono chiari però i criteri oggettivi adottati per un discrimine così forte, quindi chiederemo chiarimenti".

Manca premette di "non voler polemizzare", ma "voler capire cosa è successo per migliorarci, visto che nei servizi offerti abbiamo avuto più o meno gli stessi punti, mentre c’è una differenza così marcata in quello forse meno fondamentale, in un centro di prima accoglienza". Al momento, alla coop trapanese "non abbiamo ancora deciso se far ricorso, ma abbiamo 30 giorni di tempo: certamente valuteremo".

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