Bologna, cieca sfrattata per il cane guida. Gara di solidarietà: ecco la casa

Appartamenti e monolocali, proposte in serie. "Travolta dall’affetto della città, ma non so se resto". Telefonata e invito dalla ministra Locatelli. E la vicesindaca Clancy: pronti a darle supporto legale

Bologna, 26 marzo 2023 – Una telefonata e un invito dal ministro, diverse offerte di alloggio (con un affare, nel caso, quasi pronto) e tanta, tantissima solidarietà da parte di tutta Italia. Il bilancio di Camilla Di Pace, la ragazza cieca di 31 anni alla quale è stato negato un prolungamento del contratto di affitto ‘a causa’ dell’arrivo del suo cane guida – e anche proprietari hanno successivamente posto il diniego –, parla di tanto affetto e anche di tanto sdegno, perché le discriminazioni vanno combattute ed eliminate.

Camilla Di Pace, la ragazza cieca di 31 anni alla quale è stato negato un prolungamento del contratto di affitto ‘a causa’ dell’arrivo del suo cane guida
Camilla Di Pace, la ragazza cieca di 31 anni alla quale è stato negato un prolungamento del contratto di affitto ‘a causa’ dell’arrivo del suo cane guida

Il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli (Lega), ha chiamato la ragazza dimostrandole vicinanza e invitandola, con il suo labrador – per il quale sosterrà un corso con la Scuola Triveneta dei cani guida –, ad andare a trovarla. Intanto le proposte di appartamenti e monolocali hanno travolto l’operatrice della comunicazione.

Che però non sa se rimanere a Bologna. "Sono stati tutti molto gentili e vaglio diverse strade, tutte valide – spiega Camilla, che a Padova vorrebbe seguire un corso da assistente sociale, a Bologna invece ha lavorato finora dopo essersi laureata al Dams –. Ci sarebbe un appartamento che mi è stato offerto in via Salvini a Bologna, che sarebbe una buona soluzione. Costerebbe 590 euro, un buon prezzo, ma vediamo, non ho ancora deciso".

Comunque le Due Torri hanno risposto presente. "Non era mia intenzione screditare la città, ho solo detto che mi sono sentita tradita, dopo essere stata accolta alla grande e coccolata – aggiunge Di Pace –. Amo Bologna e lei ha risposto presente, sono stata travolta dall’affetto e dalla solidarietà, sono contenta, devo solo decidere se chiudere il capitolo legato a questa città oppure andare avanti". In generale voglio chiuderla qui – conclude Camilla –, la generosità di Bologna e dei bolognesi ancora una volta ha vinto sulla negligenza. Anche se purtroppo sono abbastanza certa che se non qui, ma da qualche parte in Italia e nel mondo, capiterà ad altre persone di vivere la mia stessa situazione".

La vicesindaca di Palazzo d’Accursio, Emily Clancy (Coalizione civica), ha chiamato la ragazza per trasmetterle la sua solidarietà e quella del sindaco Matteo Lepore.

"Se Camilla vuole descriverci il caso e avere una traccia ufficiale, come le ho detto, siamo disponibilissimi, offriamo anche un supporto legale – spiega Clancy –. Lei ci penserà, sta riflettendo tra l’altro se rimanere o andare via da Bologna, mi ha fatto capire che le interessava di più la denuncia sociale che adire le vie legali. Ci teniamo molto a risolvere la questione delle discriminazioni per l’accesso alla casa, per questo abbiamo acce so uno sportello anti-discriminazioni e sono al lavoro 5 diversity manager".

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