REDAZIONE BOLOGNA

Cinema alla Popolarissme. Rocky in scena tra i palazzoni. Una storia di rinascita e riscatto

Atmosfera magica nella cittadella al centro di un maxi-piano di riqualificazione. Il grande schermo installato sul playground del basket conquista adulti e ragazzi.

Atmosfera magica nella cittadella al centro di un maxi-piano di riqualificazione. Il grande schermo installato sul playground del basket conquista adulti e ragazzi.

Atmosfera magica nella cittadella al centro di un maxi-piano di riqualificazione. Il grande schermo installato sul playground del basket conquista adulti e ragazzi.

Se ancora una poesia urbana è possibile, sotto sotto c’è uno schermo cinematografico con proiettore che manda un film. È da tempo questo, per Bologna, il sentimento che segna l’estate e la trasforma in un ricordo da tenersi stretto tutto l’inverno. Ma è anche una modalità importante per presidiare con dolcezza i luoghi, le piazze, i giardini e trasformarli in puntini di aggregazione che disegnano una mappa sotto le stelle di grandi visioni. Non è difficile pensare a tutto questo quando si arriva nell’epicentro del comparto Acer del quadrilatero Scalo-Malvasia, dove lo scorso aprile è stato inaugurato il giardino delle Popolarissme, ora molto frequentato dagli abitanti dei tanti palazzi residenziali con sette piani fuori terra e circa 500 alloggi, e da martedì arricchito grazie a un grande schermo posizionato sul playground del basket. Di giorno si gioca e di sera, fino al 28 luglio, si guardano i film contenuti nella mini rassegna "Si gira!" (vari schermi in giro per i quartieri bolognesi) qui dedicata a titoli cult con al centro lo sport (stasera "Sognando Beckham" e domani "Tonya") sia come attività ma anche nel suo aspetto più motivante ed esistenziale. Non si poteva non cominciare con "Rocky" viene proprio da pensare, e non si poteva non andare a vedere l’effetto che fa guardare con tanti ragazzi e famiglie, un film così tanto attuale: il riscatto sociale, l’affermazione come rivincita e realizzazione, non sono forse i temi ancora più dibattuti del presente, proprio come lo erano nel 1976, quasi cinquant’anni fa? L’arrivo alle Popolarissime colpisce per l’imponenza del quadro d’insieme che i palazzoni sullo sfondo creano, rispetto al piccolo schermo con le sedute di fronte. Si ha l’impressione di essere in un ideale mondo a parte, dove gli abitanti hanno un cinema tutto per loro. Un po’ come se negli spazi comuni pensati per progetti urbani così diffusi, accanto al playground, al giardino, al padiglione, diventasse norma realizzare anche un piccolo cinema. Che cosa apporterebbe alla comunità? Come crescerebbero i ragazzi e le ragazze? Quando parte Rocky, dopo il saluto dell’assessora Emily Clancy, arrivata col sindaco Matteo Lepore e il presidente di quartiere Porto Saragozza, Lorenzo Cipriani, silenzio assoluto, al massimo ci si fa aria coi ventagli "gadget" che hanno un immagine di Million Dollar Baby sopra. Rimangono solo alcune bimbe coi roller blades a girare attorno alla platea, altri abitanti passeggiano nell’ora serale, magari col cagnolino, si fermano un attimo e riprendono il percorso. Ma la grande magia del grande schermo diventa ancor più sublime proprio grazie ai palazzoni che gli danno le spalle, perché nelle scene di Rocky più buie, le finestre illuminate si miscelano col film ed è come una light-performance che integra le abitazioni nel film. In questa "cittadella" vicinissima al centro storico, racchiusa tra le vie Malvasia, dello Scalo, Pier de’ Crescenzi e Casarini e "battezzata" negli anni Trenta del Novecento con quel nome dal sapore "Wanda Osiris", che in verità sottolineava la natura extra popolare dei casermoni, a partire dal 2020, il Comune ha intrapreso diverse azioni di rigenerazione degli spazi fisici, per un investimento complessivo di circa 8 milioni di euro. E portando il cinema ha acceso un mondo.

Benedetta Cucci