Cinema, il buio oltre la sala "Servono aiuti subito"

Serpi (Medica, Jolly e Bristol): "Cercheremo di resistere per il nostro pubblico". Bernardi (Galliera): "Molto preoccupati". Malucelli (Agis): "Famiglie in crisi"

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di Benedetta Cucci

Fa più paura il ritorno della pandemia, che potrebbe di nuovo rallentare l’afflusso del pubblico in sala, o la bolletta rincarata? I cinema bolognesi hanno da poco riaperto dopo la pausa estiva (Odeon e Rialto apriranno a breve perché sono stati fatti lavori per inserire l’ascensore) e c’è una certa effervescenza nell’aria, grazie anche ai tanti nuovi titoli in arrivo. Gli esercenti sono ben consapevoli però della situazione energetica, ma il messaggio più diffuso pare proprio essere "a tutti i costi le sale devono funzionare". Frase in cui stanno dentro la volontà di non cancellare proiezioni, non alzare biglietti, non demordere.

"La nostra riflessione attuale – spiega Massimo Serpi, direttore del Circuito PopUp che comprende Medica, Jolly e Bristol e che riaprì lo scorso 26 aprile dopo l’ennesima lunga chiusura – è quella di tenere monitorata la situazione, perché abbiamo già visto lo scorso anno un rincaro in bolletta del 40%, ma l’idea mia e di Andrea Romeo è quella di non sottrarre al pubblico occasioni di spettacolo, per cui la nostra politica non cambierà per le tre sale, in particolare per quelle più centrali che lavorano sette giorni su sette e che avranno tre spettacoli ordinari. L’argomento, tra l’altro, non è solo quello del caro-bollette, ma anche quello dell’eventuale ritorno del Covid, speriamo di no, ma dobbiamo sempre tenerlo in considerazione… In ogni caso noi resistiamo".

Per molti cinema bolognesi - PopUp compresi - le bollette sono state tenute calmierate anche grazie alla convenzione con Agis stipulata circa un anno fa. "Speriamo la rinnovino – dice Elena Roda di Circuito Cinema – perché senza questo protocollo il prezzo al kilowattora che ora ci costa tra 23 e 27 centesimi, costerebbe il doppio".

Andrea Malucelli, presidente di Agis-Anec per l’Emilia Romagna, sa che la stagione in arrivo sarà dura per i costi e chi ha avuto la sala aperta in estate, ha già fatto le prove generali con i consumi per l’aria condizionata: "Le presenze in sala lentamente si stanno riprendendo – dice –, il resto d’Europa va più veloce, ma attendiamo alcuni film importanti, in particolare da Venezia, che dovrebbero essere una bella spinta. Nel corso degli anni l’associazione ha attivato convenzioni, ma il costo dell’energia è aumentato di sette-otto volte ed è circa il 60% del costo della bolletta che è aumentata di circa cinque volte, poi in inverno arriverà anche il gas… La speranza è che tutto si riesca a contenere, che i biglietti non crescano, che gli spettacoli non vengano tagliati, ma a questo punto sono le istituzioni che devono intervenire e non parlo solo del Mibac, ma anche della politica locale".

Il timore più grande? "So che la gente tornerà al cinema – aggiunge –, ma in effetti potrebbe non bastare se tutto lievita in maniera spropositata e se si è costretti a tagliare spettacoli e quindi pubblico".

Anche dalla Cineteca arrivano notizie: "Ci siamo messi avanti – raccontano dal settore amministrativo – perché abbiamo partecipato a un bando del Pnrr che abbiamo vinto e che ci permetterà di intraprendere a breve una serie di migliorie strutturali che favoriranno un risparmio energetico".

Infine, il punto di vista da una piccola sala di quartiere, il Cinema Galliera in via Matteotti, che ha già investito tanti soldi, negli anni passati: "Il problema energetico – afferma la direttrice artistica Marte Bernardi – l’avevamo sollevato con le nostre associazioni di categoria ben prima che scoppiasse tutto questo pandemonio, era febbraio, poi la cosa è rimasta lì ed è arrivata la batosta per condizioni impreviste. Abbiamo appena riaperto e eravamo chiusi da luglio, mese in cui è montato tutto… con la prossima bolletta ai primi di ottobre capiremo la nostra sorte, ma sentendo quello che hanno speso altre monosale siamo preoccupati e siamo basiti dal fatto che il Comune di Bologna faccia pagare la Tari a cinema che di rifiuti ne producono pochissimi. Una ricalibratura di imposte sarebbe un aiuto".

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