di Benedetta Cucci
Tra tutte le nomination che vedono anche in corsa Una femmina, film del bolognese Francesco Costabile, come Miglior Opera Prima, c’è già una certezza: il Gran Premio della Stampa Estera per l’impegno nella diffusione della cultura italiana attraverso l’arte del cinema se lo porta a casa la nostra Cineteca, sotto forma di Globo d’Oro. Si tratta di un premio internazionale e prestigioso (tra i tre italiani più importanti con David di Donatello e Nastri d’Argento) che verrà conferito con cerimonia il prossimo 4 ottobre, a Roma. Viene assegnato con cadenza annuale, dal 1959, dai giornalisti della stampa estera accreditata in Italia e rappresenta un punto di vista che avrà ricaduta vasta.
Nel 1959 c’erano critici quali John Francis Lane, Melton Davis e Klaus Rhüle, e l’associazione volle rendere omaggio al cinema italiano, all’apice della cultura mondiale in quel momento, creando un premio ad hoc sulla scia dei Golden Globe del cinema statunitense e premiando nel 1960 il primo film, Un maledetto imbroglio di Pietro Germi. Nel corso degli anni, le categorie del premio vennero ampliate e furono inclusi anche i professionisti, oltre che i film.
Ma le buone notizie per la Fondazione del Cinema tanto amata nel mondo e diretta da Gian Luca Farinelli, non finiscono qui. Nell’ambito dei finanziamenti ministeriali del Pnrr (Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) in fatto di digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, ma anche di patrimonio culturale per la prossima generazione e di investimento per migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei, la società Modernissimo srl – che gestisce la Cineteca – riceverà un finanziamento di 400mila euro a fronte di un investimento di circa 500mila, centrando l’obbiettivo del massimo importo finanziabile per tipologia di progetto (multisala con due sale).
"Questo – spiegano dalla società Best in Health, che ha presentato un progetto per conto della Cineteca per la richiesta di fondi – grazie sicuramente alla capacità di contribuire alla rivitalizzazione del centro storico, ma anche grazie a un progetto di riqualificazione impiantistica che permetterà di migliorare l’efficienza energetica in un complesso sottoposto a vincolo storico-architettonico per la sua complessa stratificazione, che ha consegnato a Bologna anche l’opera di un maestro del moderno come Aldo Rossi".
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