Cinquant’anni di siti Unesco Unibo festeggia in grande stile

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I siti Unesco patrimonio dell’umanità compiono 50 anni e l’Unibo celebra l’anniversario con un ampio programma di iniziative, divulgative e scientifiche, aperto alla cittadinanza. "Sarà il nostro primo evento multicampus, diffuso su Bologna, Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, da ottobre a dicembre" annuncia il rettore Giovanni Molari.

Nel 1972, con la firma della Convenzione Unesco, si decise che i beni di eccezionale valore universale sarebbero stati considerati dell’umanità. Da allora, molti luoghi hanno ricevuto questo riconoscimento e l’anno scorso è toccato a Bologna e ai suoi portici. "L’Italia, con 58 siti riconosciuti, tra cui i monumenti paleocristiani di Ravenna e i portici di Bologna, ha un privilegio unico – sottolinea Molari – e la nostra Università vuole valorizzare questo patrimonio anche attraverso il legame con i territori". Le celebrazioni prevedono poi, ad aprile 2023, l’organizzazione di una conferenza internazionale a Bologna, con i maggiori esperti e le cariche istituzionali più rappresentative della gestione della Convenzione Unesco.

L’ateneo ha organizzato eventi in tutte le città universitarie della regione: ognuna tratterà temi diversi in base alla propria vocazione. A Bologna si analizzerà dal punto di vista giuridico la Convenzione Unesco del 1972, ma si parlerà anche del problema legato al ‘management’ dei siti protetti. Sotto le Due Torri, gli appuntamenti partiranno il 12 novembre, con l’incontro ’Patrimonio dell’umanità. Una storia dell’Unesco’, con Alessandro Vanoli e a cura dell’Università Primo Levi, che organizza anche il convegno del 26 novembre ’I portici di Bologna e l’identità di una città’. Pietro Maria Alemagna ricorderà il ruolo dei portici nella vita collettiva. Poi il 29 e 30 novembre i portici legati all’università saranno protagonisti di un ciclo di visite aperte a tutti. "Il ruolo delle università – sottolinea Giuliana Benvenuti, delegata Unibo al patrimonio culturale – è anche formativo e di dialogo con la cittadinanza. Siamo chiamati a salvaguardare il mondo in cui viviamo: questo è lo spirito dei valori Unesco".

Paola Benedetta Manca

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