AMALIA APICELLA
Cronaca

Circoli Pd, incontro sui tagli. Salvi Passpartout, Murri e Colli

La segretaria Mazzoni: "Stiamo cercando soluzioni alternative, cambiare non è facile" .

Tra i circoli Pd che dovrebbero salvarsi ci sono lo storico Passepartout, la sala di via Murri 99 e Colli, in via San Vittore. È quanto trapela dall’incontro ‘Partito, partiti, democrazia. I circoli Pd di Bologna e dell’area metropolitana’. "Abbiamo dovuto capire come affrontare i debiti – spiega Federica Mazzoni, segretaria provinciale del Pd, a tre mesi dal piano ‘taglia-circoli’ per riparare ai quattro milioni di debiti –. Potevamo arrivarci prima, ma vi assicuro che per questa rivoluzione copernicana c’è gente che non ha dormito la notte".

L’incontro, organizzato da Promessa democratica, che si tiene proprio nella sala di via Murri, apre un dibattito, al quale partecipa anche il politologo Piero Ignazi, sui problemi e sulle prospettive dei circoli.

Alla sala gremita, Mazzoni assicura che la Federazione "sta lavorando in maniera sinergica con i territori e con Fondazione Duemila. È arrivato il momento di fare scelte di cambiamento a favore di un obiettivo comune: mantenere un’organizzazione radicata nei territori". Il piano, inizialmente, era stato duramente criticato da alcuni militanti, preoccupati per la sostenibilità dei proprti circoli.

Eppure, il cambiamento, prosegue Mazzoni, "è predicato e invocato, ma in questi quattro anni di segreteria ho capito che non piace a nessuno". Sulla riduzione delle sedi, comunque, il lavoro "ancora non è concluso, abbiamo fatto incontri con tutti i territori e anche più volte, nei casi delicati e spinosi, per cercare alternative e soluzioni. Alcuni nodi si sono già sciolti, altri ancora no".

Tra i problemi emersi durante gli interventi c’è quello della comunicazione web, secondo alcuni non troppo efficace.

Sul tema interviene Ignazi, secondo cui bisogna tornare a "parlare alle persone e non agli schermi perché l’elemento collettivo è la quintessenza del partito - spiega -. Dobbiamo toglierci un po’ di fascinazione della personalizzazione della politica". Le sedi, conclude il professore, "devono essere dei luoghi che si innestano con i problemi dell’area in cui sorgono, cercando di risolversi, magari anche contrapponendosi con l’amministrazione amica".