PAOLO ROSATO
Cronaca

Città 30 Bologna, l’indagine della Cna: “Fino a 45 minuti di ritardo a causa di questa scelta”

Il punto di vista degli associati: la stragrande maggioranza è contraria o chiede modifiche. Un artigiano su tre ritiene “confusa” la segnaletica; per 5 su 10 difficile rispettare il divieto. Moltissimi chiedono deroghe sulle preferenziali per taxi, bus e Ncc. E meno paletti fuori dai viali

Bologna Città 30, l'indagine di Cna: la maggior parte delle imprese artigiane è contraria

Bologna, 30 gennaio 2024 – La maggioranza delle imprese artigiane è contraria, ancora, alla Città 30. I favorevoli, di conseguenza, sono davvero pochi, anche se sono aumentate le aziende «possibiliste», che però chiedono importanti modifiche alle misure attualmente in vigore.

E’ la sintesi dei risultati di un corposo sondaggio, sulla Bologna ai 30 all’ora, che Cna ha sottoposto ai suoi associati, il terzo in sei mesi somministrato a un migliaio di aziende appartenenti a tutti i settori. Numeri che parlano da soli. E che chiedono un pizzico di buon senso in più.

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Dal principio

Per le aziende sono decisamente aumentati i tempi medi di percorrenza. Una su due giudica la segnaletica non sufficientemente chiara. Il 40% non ha ancora incontrato vigili col telelaser e il 27% solo una volta. Solo il 5% riesce invece a rispettare i 30 all’ora, uno su due ci prova “ma sinceramente è difficile”. La maggiore difficoltà è che “il controllo del contachilometri e della cartellonistica distrae la guida”.

I vantaggi maggiori sono, di contro, “la riduzione degli incidenti e delle vittime della strada”. Il 56% si dichiara completamente contrario, solo il 6% completamente favorevole.

La domanda però consentiva più possibilità di risposte, per cui un 52% di imprese chiede modifiche concrete al piano che a loro parere porterebbe a un suo miglioramento: il 34% propone di ridurre le strade che attualmente prevedono i 30 all’ora, in particolare quelle oltre i viali di circonvallazione; l’11% chiede di concedere velocità fino ai 50 all’ora sulle corsie preferenziali per mezzi pubblici, taxi e ncc; il 7% chiede di introdurre fasce orarie per cui soprattutto di notte certe strade ai 30 all’ora fuori dai viali possano “trasformarsi” in strade a 50 all’ora.

Città 30, l'indagine della Cna
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Il confronto e le multe

Confrontando i risultati con le precedenti indagini di Cna, i completamente contrari restano gli stessi: erano stati il 58% nel giugno 2023 e il 49% in ottobre 2023, oggi sono il 56%.

Alle imprese è stato anche chiesto se sono aumentati i tempi di permanenza nel traffico, e solo il 14% dice che sono rimasti gli stessi, il 27% ha risposto che in media in una giornata un loro mezzo passa 20 minuti in più in mezzo al traffico, il 26% dice invece 30 minuti in più, il 23% arriva fino a 45 minuti in più. Ma quanti vigili col telelaser hanno incontrato le imprese ?

Il 40% dice di non averne incontrato nessuna, il 27% solo una volta, il 15% tre volte. Tra le difficoltà invece del guidare a 30 all’ora, l’81% dice che «il controllo del contachilometri e della cartellonistica distrae la guida».

Nel dettaglio, il 41% conferma che «si allungano i tempi e la mia azienda perde competitività», mentre il 28% che «gli altri mezzi sono poco tolleranti con chi va ai 30 all’ora».

Infine, i vantaggi. Per il 68% nessuno, il 17% invece è convinto che si ridurranno incidenti e vittime della strada, il 13% che si rispettano maggiormente bici e pedoni.

La posizione

“E’ una conferma che il timore di una perdita di competitività da parte delle imprese era fondato – dichiara Antonio Gramuglia, presidente di Cna Bologna –. Soprattutto per quelle che devono rispondere a richieste urgenti dei loro clienti e naturalmente per quelle che trasportano clienti a bordo. Le risposte delle aziende sono molto precise e concrete. E ci sembrano molto ragionevoli. Le nostre imprese continuano a dichiararsi contrarie al Piano Bologna 30 – continua Gramuglia –, anche dopo che dalle parole si è passati all’operatività. E ne spiegano anche i motivi. La novità è che si dicono interessate a modifiche concrete al piano originale. Cna come sempre ascolta la voce delle sue imprese e porterà questi risultati all’attenzione del Comune di Bologna, confidando – conclude Gramuglia – che questa voce sia ascoltata anche dalla giunta comunale”.