Il limite dei 30 chilometri in tutta, o quasi la città, è una delle proposte più impopolari mai partorite dal Comune che trova dubbi anche nella categoria che dovrà poi fare i controlli, cioè il Corpo di polizia municipale. Ma pare che indietro non si torni. Provate a sommare il rallentamento generale del traffico unito ai cantieri che stanno per investire Bologna fra tram e Passante più quelli di ordinaria amministrazione. C’è da gridare aiuto. Anche i cittadini più fedeli politicamente all’amministrazione arricciano il naso di fronte a questo discutibile nuovo corso. Tutti al rallentatore, non appassionatamente. Una scelta di buonsenso sarebbe di applicare il limite dei 30 solo nelle strade più pericolose. Immaginiamo le imprecazioni di chi al mattino deve portare i figli a scuola con i sacchi del pattume da scaricare nei cassonetti e i tempi stretti per arrivare in ufficio. Anche la partenza dell’operazione però sembra al rallentatore. L’amministrazione di Palazzo d’Accursio ha annunciato che fra maggio e giugno verrà sistemata la cartellonistica con informazioni e divieti, ma pare che i tempi si allunghino. L’operazione-tartaruga dovrebbe cominciare all’interno della cerchia delle mura e poi allargarsi al resto della città. Ma anche su questo fronte le indicazioni ufficiali sono piuttosto vaghe. Ad occhio e croce c’è la sensazione che molti cittadini si ricorderanno di questa scelta alle prossime elezioni comunali.
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