
Clochard accoltellata al viso e al collo: "Quello sconosciuto mi voleva morta"
L’ha accoltellata in bocca. Sul viso. Sul collo. Con tanta violenza da spezzare il coltello, lasciando una parte della lama nella sua carne. Un’altra notte di violenza si è consumata a Bologna. E un’altra donna ha rischiato di morire, vittima della brutalità degli uomini. Ancora, il sangue ha imbrattato la zona di piazza XX Settembre, dove è avvenuta l’aggressione, per mano di un trentatreenne moldavo, rintracciato nella notte e arrestato dai carabinieri del Radiomobile.
La vittima è una donna marocchina di 52 anni, senza fissa dimora. Alle 2, stava dormendo nel suo giaciglio di fortuna, sotto ai portici di via Boldrini. "Mi ero addormentata da poco – è riuscita a raccontare la donna ai militari dell’Arma –, quando sono stata svegliata dalle coltellate, in testa e in faccia. Ero sotto le coperte e avevo solo il volto scoperto. Ho urlato, per il dolore e lo choc". Si è girata di scai scatto e al suo fianco c’era il trentaduenne, armato di coltello: "Lo ho pregato di smettere, ma lui si è avventato ancora contro di me, cercando di colpirmi al collo. Ho sollevato le braccia per difendermi, evitando così che mi tagliasse la gola".
Attimi infiniti, in cui il moldavo ha continuato a tirare fendenti contro la vittima, fedendola alle braccia, provando ad accoltellarla al ventre. "Non conoscevo quell’uomo, non l’ho mai visto prima – ha raccontato ai carabinieri una volta al sicuro, in ospedale –. Ma lui voleva uccidermi. Io urlavo e urlavo, ma nella via non passava nessuno".
Solo la forza della disperazione ha permesso alla donna di liberarsi da quella morsa di follia e odio, e correre con le ultime forze verso la stazione, per chiedere aiuto ai poliziotti della Polfer. Gli agenti l’hanno soccorsa, allertando il 118 e i carabinieri, che in breve tempo hanno rintracciato l’aggressore in via Amendola. Era sporco di sangue e ha confessato di aver accoltellato la donna, ma senza spiegare il perché. È stato arrestato per tentato omicidio e portato alla Dozza, in attesa di convalida. Il coltello è stato recuperato dai militari dell’Arma in via Boldrini, vicino al giaciglio sporco di sangue della vittima.
Trasportata al Maggiore, la cinquantaduenne è stata operata d’urgenza dall’equipe multidisciplinare di chirurghi maxillo facciali e otorinolaringoiatri, diretti da Anna Maria Baietti e Luca Amorosa, che le hanno salvato la vita, attraverso un intervento complesso e delicato. Il coltello, di cui una parte era ancora nel collo, aveva fratturato la mandibola della donna e c’era un rischio di vita altissimo, vista la vicinanza al fascio vascolare e nervoso del collo.
Nicoletta Tempera