Bologna, coca a prezzi stracciati: "Ne gira tantissima"

Il dirigente della Squadra mobile Roberto Pititto: "Dall’inizio dell’anno 180 spacciatori arrestati e 324 chili di sostanze sequestrati"

Il dirigente della Squadra mobile Roberto Pititto

Il dirigente della Squadra mobile Roberto Pititto

di Nicoletta Tempera

La cocaina? Ma quale status symbol. Ormai per comprare una dose in piazza Verdi bastano 10 euro. La droga dei vip è diventata a buon mercato. Anzi, svenduta. "E questo perché ce ne è tanta in giro e gli spacciatori la tagliano, più o meno, a seconda di quanto la loro clientela è disposta a pagare", conferma il dirigente della Squadra mobile Roberto Pititto. Che, proprio l’altro giorno, ha arrestato l’ennesimo pusher, volto più che noto di piazza Verdi, trovato con 450 dosi di coca. Dimostrazione di una risposta, da parte della polizia, costante e quotidiana al problema dello spaccio.

Dottor Pititto, in tema di arresti per droga, i numeri parlano più delle parole.

"In dieci mesi la Squadra mobile ha arrestato 140 spacciatori, altri 40 sono stati presi dalle Volanti. Parliamo di un arresto ogni due giorni. E i sequestri vanno di pari passo".

Ossia?

"Da gennaio ad oggi abbiamo sequestrato 60 chili di cocaina, 24 di eroina, 210 di hashish e 30 di marijuana. E trovato contanti, nella disponibilità dei pusher, per oltre 450mila euro. Cifre che da sole dimostrano quanto denaro sposti in città la droga".

Dal suo posto di osservazione privilegiato, la cocaina si conferma la sostanza più richiesta?

"Le droghe classiche tirano sempre tantissimo. C’è un’espansione delle droghe sintetiche, ma hanno un’utenza particolare, più di nicchia. Invece la cocaina è trasversale. La compra il tossico in strada, lo studente, il professionista. E lo spacciatore, a seconda di chi ha davanti, modula l’offerta, in termini di qualità e prezzo".

La coca in piazza Verdi si trova, ma chi la vuole di qualità la cerca altrove...

"In strada, in zona universitaria, ma anche in Bolognina, al Pilastro e in San Donato, arabi e nigeriani hanno nella loro disponibilità cocaina. Ma parliamo di roba tagliata più volte, di qualità più bassa. Diciamo che chi si rivolge, per la coca, al pusher di strada è un cliente occasionale o disperato. Chi ha più disponibilità economica non compra in piazza Verdi. Ha un suo spacciatore di fiducia. E a questo punto parliamo di albanesi e italiani, che tengono in mano il giro più grande, più redditizio. Un’altra droga sempre richiesta è l’eroina, di solito gestita da tunisini".

Le piazze hanno anche ‘fasce orarie’ a seconda della sostanza richiesta?

"In zona universitaria abbiamo potuto riscontrare un cambio di gestione, tra il giorno e la notte. Il ‘turno diurno’ è coperto da spacciatori magrebini, che vendono cocaina ed eroina, tra piazza Verdi e largo Respighi. Quando cala la sera, tocca ai centrafricani la gestione della piazza. Il loro settore sono le droghe ‘leggere’, in particolare la marijuana, che spacciano tra via Marsala e via Zamboni. Questo perché la sera, con la movida studentesca, queste sostanze sono più richieste".

In città stiamo assistendo a un abbassamento dell’età anche nel consumo di droghe pesanti, cocaina in primis. Come si riforniscono gli adolescenti?

"Difficilmente si vedranno ragazzini acquistare cocaina in strada. Di solito l’anello tra lo spacciatore di professione e gli adolescenti sono ragazzi più o meno coetanei che, per conoscenza o famigliarità, fanno da tramite. Attraverso il passaparola, diventano un punto di riferimento a loro volta per i giovanissimi in cerca di sballo. Per questo ogni parola del procuratore Giuseppe Amato è da condividere in pieno: solo lavorando sulla domanda, punendo anche l’acquirente, si potrà avere una risposta a tutto tondo nella lotta alla droga".

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