"Coca e sesso con la ragazzina? Nulla di vero Mai stato a Villa Inferno, lei mi ha rovinato"

Parla Fabrizio Cresi, uno dei protagonisti della maxi inchiesta sui festini a base di droga e orge con la presenza di una minore "L’ho vista solo due volte, mai sfiorata. Venne da me con la mia ex, erano strafatte e deliravano. Gli altri coinvolti? E chi li conosce"

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di Nicola Bianchi

"Quella ragazzina mi ha rovinato la vita dicendo cose non vere... Tante balle e ora sono qui, chiuso con il mio cane in casa da un mese mezzo". Fabrizio Cresi, 46 anni parrucchiere, ha deciso di parlare pubblicamente (lo fa attraverso il suo legale, Donata Malmusi). Agli arresti domiciliari dall’1 settembre, è uno dei 9 indagati di Villa Inferno e le accuse dicono che avrebbe indotto Marta (il nome è di fantasia), la 17enne che portò alla luce i festini a base di sesso e coca nella villa di Pianoro, a prostituirsi anche all’estero in cambio di cocaina e soldi.

Cresi, quando ha conosciuto Marta?

"Inizio febbraio, era il mio compleanno in quei giorni. La prima volta arrivò con la mia ex, la N., passarono a salutarmi. Marta mi venne presentata come la fidanzata di P.R. (l’agente immobiliare indagato, ndr). Poi...".

Poi?

"Alcuni giorni dopo, era mattina, vennero entrambe a casa mia, erano in giro da 4-5 giorni a far bisboccia. Erano sfatte. La N. dopo 10’ è crollata e si è addormentata, mentre Marta non era in sè, era sfasata. Le ho chiesto se voleva qualcosa da mangiare e con la scusa del cane l’ho portata fuori a prendere un po’ d’aria perché era veramente... non ci stava proprio dentro. Mi raccontò di I.V. (altro indagato, ndr), erano state da lui. Mi disse, tu non puoi capire... Ansimava, era agitatissima e mi chiesi: ma è la stessa dell’altro giorno? Dopo un po’ uscì da sola e non la vidi più".

Mai più?

"No. L’ho vista solo due volte in tutto nella vita".

C’è una testimone che racconta di avervi visto insieme in un noto locale del centro di Bologna, ’molto fatti’...

"No, ero con la N., la mia ex. Eravamo andati a un compleanno. Marta non l’avevo mai vista prima di quelle due volte".

L’accusano di averla indotta a prostituirsi...

"Bella questa. Parliamo di un’invenzione. Una volta dissi alla mia ex, che aveva iniziato a frequentare giri brutti, di non buttarsi via per due righe di cocaina, di non vendersi e di andare via, all’estero. C’è stato uno scambio di persona tra lei e quella ragazzina. Pensi che un giorno chiamai addirittura un amico della polizia".

Si spieghi.

"Scoprii nel telefonino della mia ex, due anni fa quando aveva 18-19 anni, che c’era una donna molto più grande che la usava con i clienti. Così chiamai un amico agente e gli diedi il suo numero per girarlo alla Buoncostume. E ora mi accusavano di aver favorito la prostituzione? Maddai...".

Mi perdoni ma la sto perdendo: cosa c’entra con Marta e le accuse?

"Per dire che io non c’entro nulla con questa maledetta storia. Che quella ragazza mi ha rovinato la vita raccontando cose non vere su di me. Ho perso tutto, avevo un negozio di parrucchiere, stavo vendendo le attrezzature e avevo due colloqui per un nuovo lavoro. Ora non ho nemmeno i soldi per le sigarette, mi sta scadendo l’affitto, sono ai domiciliari senza sapere perché".

Marta le parlò di Villa Inferno?

"Mai. Io non sapevo nulla di quei festini. La mia ex mi diceva che ogni tanto andava a casa da Bacci (il proprietario della villa, ndr) perché aveva piscina e sauna, ma nessuno mi parlò di festini e orge".

Conosce Bacci?

"Sì, ma una conoscenza indiretta. Andai una volta a casa sua per un compleanno. Una normalissima festa in piscina".

Cosa vide?

"Nessuna orgia".

Droga?

"Nemmeno".

Chi c’era degli attuali indagati?

"Bacci e G. (il nono nome finito nell’inchiesta, ndr). Gli altri non li conosco".

Quando seppe di Villa Inferno?

"Il giorno della direttissima per i 3 grammi di cocaina che mi trovarono in casa. Andai in tribunale, il mio avvocato mi disse che mi stavano notificando nuove e pesanti accuse".

Sapeva che Marta era minorenne?

"No, l’ho saputo dagli atti. Quando venne da me, la mia ex non mi disse nulla sulla sua età".

Quindi secondo lei Marta mente?

"Non secondo me, lo posso giurare sulla testa di mio figlio che amo alla follia".

E perché l’avrebbe tirata dentro a questa storia?

"Cosa ne so, forse perché quando la prima volta che la vidi ci provò, meglio fece un po’ la sciocca, io la respinsi. Ripeto: a lei non ho proposto nulla, non l’ho mai sfiorata. Lei è una spigliata".

In casa e in negozio le trovarono alcuni grammi di cocaina e nell’inchiesta la accusano di aver ceduto dosi alla minorenne. Come lo spiega?

"Erano modiche quantità per il sottoscritto, l’uso di droga non l’ho mai negato. Ma uso personale, non spaccio. Non è certo il mio stile di vita. Mai ho pagato una donna, figurarsi se devo pensare che una viene con me perché le do la cocaina. Non mi appagherebbe per nulla, mi sentirei una vera m...".

E’ vero che è stato pesantemente minacciato da una persona per un debito?

"Sì".

Oltre a Marta, c’è qualcun altro che l’avrebbe accusata?

"No, perché non ho avuto nulla a che fare con le persone dell’indagine".

Oltre a Villa Inferno, in altre case del centro avvenivano festini con Marta. Mai andato?

"Mai, non ne ho bisogno. Io sono un solitario, un selettivo. Al giorno d’oggi sono tutti falsi, una delusione incredibile. Non riconosco più il mondo, gente che falsifica se stessi attraversi i profili social".

Conosce U.M., il legale coinvolto?

"E chi è?".

Cavazza?

"Non so chi sia".

Come ne verrà fuori?

"Sono disperato, non lo so. Più va avanti questa cosa, più non so cosa fare. I miei non sono ricchi, non ho niente".

Se dal processo ne uscisse innocente, pretenderebbe delle scuse da Marta?

"Le pretendo ora perché io sono innocente".

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