"Codici bianchi? Al Maggiore meno del 10% A sei pazienti su dieci assegnati azzurro e verde"

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"Abbiamo passato senza scossoni Ferragosto, i bolognesi erano fuori città e gli accessi sono diminuiti". Alessio Bertini (foto), direttore del Pronto soccorso e della Medicina d’urgenza del Maggiore, confronta i numeri. "Domenica 125 accessi, per Ferragosto 110, mentre la nostra media giornaliera è di 150. Si sono ridotti, ma non sono scomparsi, anche gli arrivi di pazienti contagiati dal Covid – precisa lo specialista – e ne ricoveriamo ancora uno o due al giorno, si tratta generalmente di anziani e di fragili. Ma non sono malati da assistere in terapia intensiva".

Per Bertini, è un buon segnale anche la chiusura dei 14 posti letto attivati per dare ossigeno alle necessità del Pronto soccorso: "Sono stati chiusi dopo tre giorni e adesso ci può essere ancora qualcuno che attende a lungo un letto, ma per avere un posto idoneo per la sua problematica, quindi un letto nell’area specialistica o nella bassa intensità". L’attenzione si sposta sugli ambulatori per i codici bianchi, la cui apertura accanto ai Pronto soccorso è attesa a settembre, secondo il programma indicato dalla Regione. "Qui al Maggiore i codici bianchi rappresentano una quota minima, anche meno del 10% – osserva Bertini –, mentre nel 55-60% si tratta di codici di colore azzurro e verde. Inoltre, abbiamo i percorsi veloci, i cosiddetti fast track, per gli ambulatori specialistici di oculistica, dermatologia, otorino solo per fare qualche esempio". Anche dal San’Orsola numeri confortanti: a Ferragosto 128 pazienti si sono presentati al Pronto soccorso, mentre nel 2021 erano stati 166 e nel 2019, periodo pre Covid addirittura 196. Ieri sono stati comunicati 114 contagi Covid, il giorno precedente erano 127, e un caso è riconducibile a un focolaio. Resta invariato a 12 il numero di pazienti in terapia intensiva, purtroppo non ce l’ha fatta una donna di 76 anni.

Lotta al virus West Nile: in Emilia-Romagna dove, secondo dati forniti dalla Regione, fino a venerdì sono stati segnalati 25 casi di forma neuroinvasiva della malattia del West-Nile, con un decesso, registrato dall’Ausl di Ferrara, un uomo di 88 anni. Il trend è in crescita: nell’intero 2021 i casi furono 17.

Donatella Barbetta

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