Processo Cogne, proposta di conciliazione all’avvocato Taormina: 200.000 euro

Causa civile dell’ex difensore contro Franzoni e Lorenzi per onorari mai pagati: “Aveva pattuito la gratuità“

Stefano Lorenzi, marito di Annamaria Franzoni, e l’avvocato Carlo Taorimina quando quest’ultimo era il difensore della donna (Ansa)

Stefano Lorenzi, marito di Annamaria Franzoni, e l’avvocato Carlo Taorimina quando quest’ultimo era il difensore della donna (Ansa)

Bologna, 5 maggio 2015 - Duecentomila euro. È la somma che Anna Maria Franzoni e il marito Stefano Lorenzi dovrebbero versare all’avvocato Carlo Taormina in venti rate, per chiudere la causa che li contrappone all’ex difensore della donna, condannata per l’omicidio del figlio Samuele.

Le condizioni sono nella proposta di conciliazione formulata dal giudice del tribunale civile di Bologna Pasquale Gianniti nell’udienza del processo che ha preso il via quando Taormina, ex deputato e sottosegretario, citò i coniugi, chiedendo che venissero condannati a pagare gli onorari mai saldati per 771 mila euro; i Lorenzi avevano in seguito presentato domanda riconvenzionale per un risarcimento di 200 mila, ritenendosi danneggiati dal coinvolgimento del processo ‘Cogne-bis’ e sostenendo, inoltre, che fin dall’inizio Taormina aveva pattuito la gratuità della prestazione.

Ora la proposta del giudice prevede una transazione a favore dell’avvocato e dovrà avere l’adesione di entrambe le parti. Se non ci sarà l’accordo entro giugno, il processo andrà avanti.

E se il professor Taormina, rappresentato dal figlio Giorgio, preferisce restare riservato su come giudica la proposta, i legali di Franzoni e Lorenzi «la valutano con grande attenzione», come dice l’avvocato Lorenzo Imperato che assiste marito e moglie insieme al collega Livio Bonazzi. Per Imperato si tratta di «un notevole passo avanti».

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