Pieve di Cento, la Collegiata riapre al culto dopo il terremoto

La chiesa era stata ferita dopo il sisma del 20 e 29 maggio 2012. Inaugurazione con una messa del vescovo Zuppi, presente il presidente Stefano Bonaccini

La riapertura della chiesa danneggiata dopo il sisma del 2012

La riapertura della chiesa danneggiata dopo il sisma del 2012

Pieve di Cento (Bologna), 25 novembre 2018 – Riaperta la Collegiata di Santa Maria Maggiore a Pieve di Cento, in provincia di Bologna. Il luogo di culto era stato ferito dal terremoto del 20 e 29 maggio 2012 (che tra l’altro, causò il crollo del cupolino) e l’intera comunità ha potuto riabbracciare la sua chiesa, inaugurata oggi con una messa celebrata dal vescovo di Bologna Matteo Zuppi. All’evento erano presenti anche le autorità civili, tra cui il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

La ristrutturazione della chiesa è terminata nel maggio scorso ed è costata 3,2 milioni di euro, fondi finanziati dalla Regione. Con i suoi interni di epoca barocca, oggi vede anche il ritorno dei quadri salvati dal sisma, assieme al Crocefisso ligneo del 1300. Questi tesori artistici sono stati conservati nel periodo del restauro nel Museo Magi ‘900. Si tratta di veri capolavori, realizzati da grandi artisti del ‘600: da Guercino a Guido Reni,da Lavinia Fontana a Scarsellino e altri ancora.

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“Come già successo per la riapertura di altri luoghi di culto - ha osservato lo stesso Bonaccini in una nota - è davvero emozionante condividere con i cittadini, i fedeli, l’intera comunità locale la rinascita di questa antica chiesa. Siamo orgogliosi di aver contribuito a questa nuova ripartenza". Ad oggi, ha ricordato, “per le 495 chiese danneggiaste dal sisma sono già stati stanziati 276 milioni“.

«Quella di oggi - continua - è una inaugurazione importante perché con la riapertura della Collegiata, luogo di culto ma anche opera architettonica di pregio e custode di tante opere d’arte, oltre a ridare vitalità al centro cittadino, diamo una nuova, ulteriore testimonianza del buon lavoro di squadra fatto in questa regione sulla ricostruzione”. “Gli emiliano-romagnoli in primo luogo, insieme alle istituzioni, alla Regione, ai sindaci e agli enti locali, alle autorità religiose, tutti abbiamo collaborato a un obiettivo condiviso, raggiungendo ottimi risultati», conclude il presidente.

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