
Alessandro Vitali (al centro) con lo staff dell’azienda di Sasso Marconi
Bologna, 11 marzo 2025 – Immaginate di trovarvi al posto giusto e al momento giusto. State per iniziare una nuova esperienza lavorativa e vi trovate in azienda per delineare gli ultimi dettagli per poter dare il via ufficialmente alla vostra nuova avventura.
E nel mentre, salvate anche la vita a un vostro futuro collega, colto da un malore improvviso. Sembra il perfetto sviluppo di una trama di un film, ma in realtà è ciò che, lunedì scorso, è accaduto nella sede di 3D4MEC, azienda di Sasso Marconi, in provincia di Bologna, che produce e commercializza sistemi per metal additive manufacturing specializzati nel processo di leghe specifiche.
Qui, Alessandro Vitali, classe 1996 e con uno stage universitario all’orizzonte, è stato protagonista di una storia a lieto fine, che accende i fari sull’importanza del primo soccorso.
Ma riavvolgiamo il nastro e andiamo per gradi: è lunedì 3 marzo e i dipendenti iniziano a lavorare negli stabilimenti come di consuetudine, facendo partire gli impieghi della settimana, come sempre.
Parallelamente, Vitali, studente di ingegneria meccanica dell’Unibo che entrerà in azienda per svolgere un tirocinio per la stesura della tesi, è ai piani superiori per delineare le ultime minuzie prima di iniziare concretamente il suo periodo di stage.
Tutto procede secondo i piani, ma qualcosa va storto: "Un nostro dipendente avverte un malore, riesce a malapena a comunicare al collega al suo fianco di sentire male alla testa - inizia il titolare Ivano Corsini -. E poi, all’improvviso, si accascia sulla scrivania”.
Immediato a quel punto l’intervento dei colleghi, che chiamano i soccorsi. L’intera azienda si mobilita e l’universitario è tra i primi ad assistere il suo futuro collega: il respiro si fa affannoso e il cuore smette di battere. È a quel punto che Vitali, senza pensarci due volte, inizia a praticargli il massaggio cardiaco: "Non mi era mai capitato di eseguirlo in prima persona - confessa l’universitario -, ma essendo stato volontario per due anni della Croce Rossa, mi è capitato di vederlo fare agli infermieri del 118. Non ci ho pensato due volte e mi sono buttato”.
Una decisione presa su due piedi, preceduta ovviamente da periodici corsi di primo soccorso, che ha permesso di salvare una vita.
Nel frattempo, tutti attendono l’ambulanza, tra chi aspetta in strada il suo arrivo e chi sgombera gli ingressi per velocizzare l’intervento dei sanitari.
Intanto, l’azienda vicino a 3D4MEC porta in sede un defibrillatore, che però non viene utilizzato grazie all’arrivo dei soccorsi. Iniziano così le manovre di rianimazione, che danno esito positivo e il dipendente viene trasportato in ospedale.
Ora sta bene ed è in fase di ripresa. Questo episodio fa riflettere sulla "necessità di poter contare su persone formate sul primo soccorso - dice il lavoratore -. È necessario che ci siano all’interno di tutte le aziende. Il mio grazie va all’azienda e al ragazzo che mi ha salvato”.