Bologna, il Comunale trasloca in Fiera

A partire dalla prossima stagione il Teatro sarà ospitato in una struttura provvisoria per permettere la partenza dei cantieri in piazza Verdi

Il rendering di come sarà il Comunale alla conclusione dei lavori

Il rendering di come sarà il Comunale alla conclusione dei lavori

Bologna, 22 aprile 2022 - Rivoluzione alle porte per il Comunale: i lavori di ristrutturazione dell’edificio settecentesco progettato da Antonio Galli da Bibbiena stanno per entrare nel vivo e il Teatro sarà costretto a traslocare provvisoriamente lontano da piazza Verdi. La zona individuata per ospitare la struttura dove si svolgeranno le prossime stagioni del Teatro è quella della Fiera, con l’area adiacente al padiglione dell’Esprit Nouveau progettato da Le Corbusier, proprio di fronte al Palazzo degli Affari, in pole su tutte le altre opzioni prese in considerazione. Il trasloco dovrebbe avvenire già a partire dalla prossima stagione – anche se sulla tempistica la discussione è ancora in corso e dipenderà ovviamente da quando sarà pronta la struttura provvisoria – e l’esilio forzato del Comunale, secondo le prime stime di durata dei cantieri, potrebbe durare fino a quattro anni.

Vista l’importanza dell’intervento e la necessità di dotare il Teatro di una nuova casa in tempi rapidi e sicuri, il Comune si è già mosso e a giorni porterà in giunta una delibera per individuare in modo definitivo la collocazione della fondazione lirico-sinfonica, essendo questo un compito che spetta a Palazzo d’Accursio. L’amministrazione ha già individuato le risorse per allestire la struttura provvisoria e tutta l’operazione avverrà a costo zero per l’ente di largo Respighi. L’obiettivo è quello di realizzare una struttura aperta anche ad altri soggetti, non solo al Teatro, che possa permettere – insieme con altri importanti interventi in programa in quell’area, come il palazzo dello sport provvisorio della Virtus – di dare un nuovo uso e una nuova identità a quel quadrante cittadino.

I lavori di ristrutturazione previsti fanno parte di un intervento più ampio di riqualificazione dell’area e che, nei prossimi anni, ridisegneranno l’aspetto di uno dei poli culturali principali della città. Il progetto – firmato dall’architetto Luigi Orioli, vincitore del concorso di idee internazionale ‘R-Accordi in Teatro’ – è diviso in due lotti: il primo (quello destinato a partire in tempi più rapidi) prevede la creazione di un nuovo piano interrato per la riqualificazione degli impianti e lo spostamento delle macchine sceniche al piano inferiore; il secondo un ampliamento di via del Guasto, dove saranno realizzati un secondo ingresso (quello principale resterà su Piazza Verdi), una biglietteria e il bistrot a piano terra. Al primo piano ci saranno nuovi uffici amministrativi e la sala prove, mentre al posto del manufatto dove finora ha trovato alloggio la vecchia impiantistica, ci sarà una terrazza collegata con quella già esistente. Il progetto prevede poi che il retro del teatro affacci su una scalinata che avrà la funzione di ingresso per i giardini del Guasto, una delle aree da decenni ostaggio del degrado della zona universitaria e che è al centro del progetto di riqualificazione del Teatro. Tra le altre cose, verrà demolita anche la torre dell’acqua che si trova nella parte retrostante del teatro, da decenni parte integrante dello skyline di quella parte di centro storico.

Il progetto, approvato già nel 2019, avrebbe dovuto vedere i primi cantieri aperti già l’anno scorso, ma le ricadute della pandemia hanno chiaramente rallentato tutto l’iter. Le risorse iniziali da tre milioni di euro, stanziati nel 2019, sono state integrate da altri cinque milioni di fondi in arrivo dal Pnrr per progetti di edilizia residenziale pubblica e rigenerazione urbana.

 

 

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